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Silvia Salis: «Con la Samp subito amore, Vialli il primo ricordo»

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La passione per i colori blucerchiati accomuna tante persone, tanti ragazzi, ragazze di tutte le età che settimanalmente seguono la Samp come possono. C’è però una ragazza genovese che gira per il mondo con una palla di ferro da circa 4kg legata a un filo d’acciaio, la fa roteare con lei e tende a lanciarla piuttosto lontano. È la Campionessa Italiana del lancio del martello Silvia Salis

Intervistata da SampTV, l’atleta genovese ha raccontato la sua passione per i colori blucerchiati, che hanno viaggiato sempre con lei al pari della carriera da lanciatrice del martello: «Fin da quando ero piccola, mio padre mi parlava delle Olimpiadi e per me è sempre stato un mondo molto affascinante. Con la Samp invece da subito, erano i primi anni ’90 e innamorarsi è stato un attimo. Il mio primo ricordo? Vialli: alle Olimpiadi di Londra mi trovai in studio con lui, lo vedevo lì e non ci credevo. Gli atleti sono più o meno tutti uguali: tutti vivono per il loro sport, la tua gioia o meno deriva dai risultati al di là dei guadagni o della vita che fai. Ricordo anche le immagini di Angelo Palombo che piange il giorno della retrocessione, sono momenti che da tifoso fanno male, ma poi ti godi di più i bei momenti. Il tifoso non atleta gioisce quando si vince e critica quando si perde, l’atleta è dentro a certe dinamiche ed è meno severo». 

«Le Olimpiadi? Sono il massimo per la mia carriera da atleta. È il sogno che avevo da bambina e sono riuscita a realizzarlo. La prima volta a Pechino quando sono entrata nello stadio mi guardavo intorno e mi dicevo “ce l’hai fatta”. Ogni atleta ha i suoi obiettivi e quando li raggiungi sembra che quel momento duri per sempre. Quest’anno è stato piuttosto difficile: insieme a 25 miei compagni di Nazionale siamo stati accusati – e recentemente assolti – di aver eluso dei controlli antidoping, oltre a questo ho subito un infortunio che sto patendo ancora adesso e che forse mi precluderà l’Olimpiade di Rio. Ma lo sport come nella vita ti insegna a superare ogni ostacolo. Anche per la Samp non è stata una grande stagione: ci aspettavamo di più e se lo aspettavano anche i giocatori dopo lo scorso anno. Non mancano tante partite ma c’è modo di chiudere bene: in bocca al lupo». 

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