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Amarcord: 20 aprile 1994, la Sampdoria alza al cielo la quarta Coppa Italia
Giornata di ricordi gloriosi per la Sampdoria: la mente va al 20 aprile 1994, quando blucerchiati alzavano al cielo la quarta (e per ora ultima) Coppa Italia. Il match fu giocato contro l’Ancona: dopo la gara di andata chiusa sul risultato di reti bianche 0-0 in trasferta, dentro le mura dello stadio Luigi Ferraris di Genova i ragazzi di Eriksson conclusero il match con un punteggio tennistico 6-1. Sarà la finale della competizione chiusa con il maggior scarto dal 1992 ai giorni d’oggi.
«Primo tempo diverso dal secondo tempo contro questo Ancona? Negli spogliatoi all’intervallo abbiamo parlato, gli ho detto che non potevamo restare fermi, ci vuole movimento, bisogna rompere il ritmo ad una squadra che marca praticamente a uomo. Il secondo tempo è stato migliore, c’è stata più fantasia, i ragazzi l’hanno interpretata meglio anche grazie al gol trovato. Siamo stati bravi in fase difensiva nei novanta minuti, mentre nel secondo tempo siamo stati migliori nella fase offensiva. Come detto è difficile perché sono squadre che lottano bene. Gullit? Mi ha detto che non ha ancora deciso del suo futuro, speriamo che rimanga qui» chiosa Eriksson al termine del match.
A parlare nel post partita è anche il portiere Pagliuca: «Abbiamo sofferto il primo tempo, dopo il gol di Gullit è stata in discesa. Sono felice, abbiamo raggiunto un grande obiettivo, abbiamo sconfitto tutte le più forti e poi ci siamo trovati in finale l’Ancona, una squadra sulla carta più debole, ma che poteva crearci dei problemi. Aspettavo di rivincere qualcosa con la mia maglia preferita, ci siamo riusciti e sono felicissimo. Speriamo anche il prossimo anno di vincere qualcosa di nuovo».
Quell’anno capocannoniere della competizione fu Attilio Lombardo: «In cinque anni vincere uno Scudetto, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa e una Coppa Italia è qualcosa di importante. L’unica cosa che non ho alzato è la coppa dei campioni, sono cose che capitano. Abbiamo dedicato la vittoria al nostro papà, Paolo Mantovani che purtroppo non c’è più, a tutta la sua famiglia e tutti i tifosi blucerchiati».