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Ferrero: «Tifosi, nelle difficoltà dovete distinguervi: stateci vicini»
«La Sampdoria si salverà. Nessuno avrà il mio scalpo. Sono serenissimo». Massimo Ferrero continua a vestire la propria maschera preferita, quella della forza e della indifferenza al momento negativo che la sua squadra sta attraversando, eppure con la vittoria che manca da poco, e dinanzi alle vittorie dell’Hellas Verona e dell’abnegazione di Frosinone e Carpi, la classifica inizia a farsi complessa. «Questa sera ai miei ragazzi non posso rimproverare niente, tranne una cosa. Quando ci sono degli episodi poco favorevoli da parte dell’arbitro devono andare da lui e dirglielo. Perché l’arbitro è umano, è in buona fede e glielo devono dire. Sembrano tutti usciti da Oxford: non dobbiamo fare nessuna tesi di laurea. Ci vuole un pizzico di cattiveria in più, di strategia mentale, di calma».
Ferrero ha poi salutato anche Thohir col quale potrebbe pranzare a breve, per riappacificarsi dopo la famosa gaffe del “filippino”: «Mi faceva tenerezza, sembrava un bambino. Io non ho litigato con lui, ma soltanto sbagliato regione. Lui spesso mi ha invitato a pranzo, ma io vado a pranzo solo con mia moglie». Infine un appello ai tifosi: «I tifosi facessero i tifosi, ma in senso buono. È troppo facile fare il tifo per le squadre forti, o solamente quando si vince. Il tifoso vero si vede in questi momenti, nelle difficoltà».