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Il commento tecnico: Sempre più giù

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Che beffa atroce. Non ci sono altre parole per descrivere la terribile, immeritata e ingiusta sconfitta del Dall’Ara. Un primo tempo orribile, una ripresa di tutt’altro piglio e un calcio di rigore inesistente che ha condannato la Samp in maniera vigliacca. Il senso di déjà vu che riporta alla mente di tutti la retrocessione del 2011, abbinata a quella del 1999, proprio a Bologna, con il rigore fantasma di Ingesson concesso da Trentalange non possono che dipingere di nero una domenica che non prevedeva nulla di buono già da qualche giorno, con la cessione folle di Eder e le continue voci di mercato. 

Il primo tempo dei ragazzi di Montella è stato osceno, ai limiti della decenza calcistica. La lettera B era scritta sulle facce di tutti i calciatori. Ma come è possibile mostrare un atteggiamento scarico e remissivo in risposta alla considerazione fatta da mister Montella sull’importanza della partita (definita un vero e proprio spareggio)? Ma com’è stata preparata la gara, che piano tattico c’era? La Sampdoria ha sbagliato praticamente tutto quello che c’era da sbagliare, se non molto di più. Viviano inchiodato sulla linea di porta, una difesa (prevedibilmente) impalpabile, con il solo Sala sufficiente, un centrocampo timido e povero, intriso di pochissima qualità nei suoi interpreti. Barreto deleterio, Soriano con la testa da un’altra parte e Ivan in totale balia degli avversari dal punto di vista tecnico. In avanti Correa è sembrato giocare con una sufficienza e una velleità a tratti fastidiosissima. E poi Muriel: un peso morto, un giocatore in meno. Quello che abbiamo visto nella prima frazione è quanto di peggio possa fare una squadra di calcio in un momento così delicato. Non è una questione di modulo, nè di giocatori, per certi versi. La questione è stata mentale, punto. La squadra di Montella è sembrata già retrocessa a livello di testa. Anche il linguaggio del corpo del mister è stato veramente duro da digerire. Rassegnazione, passività e totale assenza di carattere. Questa Sampdoria va in B più velocemente della luce.

Nella ripresa c’è stato un cambio di modulo, da un 4-3-2-1 (più o meno) a un 3-5-2, e un cambio deciso di mentalità. Dominio totale del campo, con Sala e Dodò larghi sulle fasce e l’inserimento di Silvestre fra Ranocchia e Moisander. Anche Correa ha completamente cambiato registro, dominando il campo con concretezza e dinamismo. Pochi fronzoli e massima determinazione. Muriel ha cominciato a muoversi con convinzione, lasciando da parte l’insensata mediocrità della sua prestazione nel primo tempo. Non pervenuto, invece, Soriano. Cosa è cambiato dalla squadra del primo e quella del secondo tempo? Non è, secondo me, solo una questione di modulo ma un completo cambiamento in termini di personalità e di voglia di proporre calcio. A risultato ormai definito la testa dei giocatori si è rilassata e depressurizzata. Quello che ne è scaturito lo abbiamo visto tutti: una Sampdoria totalmente opposta rispetto a quella vergognosa del primo tempo. Inutile concentrarsi sul modulo, dunque. Vero che il campo è stato occupato meglio e che gli innesti dalla panchina sono stati produttivi. Altrettanto vero è che senza la motivazione e l’atteggiamento giusto niente, dico niente, può funzionare a livello tattico.

La domanda che mi pongo è: quanto peggio di così si può fare? La strada per retrocedere è stata imboccata, inutile nascondersi. Quello su cui bisogna riflettere, secondo me, sono cinque aspetti:

1) Montella  ha la squadra in mano? Perchè se in conferenza parli di spareggio e i ragazzi in campo si esprimono così mi viene da pensare che, giocatori e allenatore, non siano sintonizzati sulla stessa pagina.

2) Perdere il tuo miglior giocatore, Eder, nel momento più difficile della stagione quanta negatività porterà agli equilibri di squadra?

3) Senza miglioramenti sulla fase difensiva si va in B diretti, senza se e senza ma. Qual’è la strada da seguire per prendere meno gol?

4) E’ possibile, ad ogni sessione di mercato, stravolgere la squadra e trovare sempre nuovi equilibri? Su questo punto mi sento di dare già una risposta: no.

5) Basterà questa scellerata stagione (e gestione) a questa Samp fragilissima per rimanere in serie A?

Dalle risposte a queste domande passa il futuro del Doria. Punto.

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