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Il commento tecnico: Belli con colpevole ritardo
La partita di ieri contro la fortissima Juventus di Massimiliano Allegri ha sicuramente mostrato più luci che ombre dal punto vista della prestazione. Rimane, comunque, sempre una sconfitta interna che, nonostante le sensazioni date dai ragazzi di Montella siano state buone, non porta in dote alcun punto in classifica. Non sono convinto che la Sampdoria meritasse totalmente il pareggio, anche se la reazione e la compattezza mostrata dopo il doppio svantaggio non avrebbero reso scandalosa la rimonta.
Il primo tempo è stato, a dire il vero, molto complicato nei primi venti minuti. Merito soprattutto della Juventus, certamente. La squadra di Allegri impronta quest’anno il suo gioco non più insistentemente sulle fasce laterali (cosa più familiare al metodo Conte) ma, se non soprattutto, fra le linee. I centrocampisti bianconeri, bravissimi a inserirsi, assieme al talentuoso Dybala hanno costretto la Samp a schiacciare molto i reparti, tenendo così una linea difensiva troppo bassa. Il baricentro, così fermamente dietro la linea della palla, ha permesso alla Juventus di schiacciare i blucerchiati nella propria fase difensiva. In una situazione così è risultato molto difficile per il Doria sia contenere che, soprattutto, ripartire. Il gol di Pogba, bellissimo nella preparazione e molto fortunoso nella conlcusione, ha rotto subito gli equilibri permettendo alla Juve di ottimizzare gli sforzi fisici successivi. Il piano di Allegri era, probabilmente, quello di partire forte e di cercare il gol nei primi quindici minuti, così come era successo contro il Verona nell’ultima giornata di campionato. La Sampdoria ha latitato molto nel gioco nella prima metà della gara. Vuoi un pò per la capacità dei bianconeri di tenerti là a difendere la porta e le linee di passaggio con grande attenzione, vuoi per un contropiede che non è mai riuscito con continuità, se non nel finale della prima frazione. L’infortunio di Soriano, poi, ha tolto al Doria dinamismo e qualità al centrocampo, senza contare che l’italo-tedesco è uno dei calciatori più in forma del campionato in questo momento. Diciamo pure che nella prima frazione la Samp ha faticato tantissimo a fare quasi tutto. Eder è sembrato molto imballato dal punto di vista della creatività e nella linea mediana non si è colpevolmente attaccato Hernanes, punto di forza avversario se in possesso palla ma nettamente opposto se attaccato e costretto a rincorrere. La Juve ha occupato il campo con autorità pur senza offrire un gioco particolarmente piacevole.
Il secondo tempo è partito come peggio non poteva. Male, malissimo Moisander in occasione del gol di Khedira. Il calciatore finlandese si è letteralmente perso il centrocampista tedesco in un movimento, a dire la verità, abbastanza semplice da leggere. Prendere un gol così, dopo appena tre minuti di gioco, ha pesato enormemente sull’esito finale del match. Quello che è cambiato subito dopo rappresenta il bicchiere mezzo pieno della serata. La Sampdoria ha alzato il baricentro e ha aperto un pò di più le distanze fra i reparti, prestando il fianco al contropiede avversario sicuramente ma puntando dritti alla difesa bianconera. D’altronde sotto di due gol c’è ben poco da difendere. Ecco, in questa fase della partita la Sampdoria ha decisamente cambiato pelle, diventando pericolosa e qualitativamente piacevole da vedere. Bene, benissimo Antonio Cassano come catalizzatore del gioco. Altrettanto positivo il supporto di Fernando e Carbonero, moti perpetui dotati di grande tecnica e fisicità. Il gol dell’1-2 e la pressione blucerchiata profusa fino al fischio finale sono sicuramente un segnale di solidità e comunione d’intenti. La colpevole tardività dell’entrata in partita degli uomini di Montella rappresenta il classico binomio di valutazione che, sicuramente avrà diviso tutti i tifosi di fede blucerchiata. Da una parte quelli soddisfatti della “bella reazione con un bel gioco” e dall’altra quelli, più pessimisti, del “troppo tardi, così aumentano i rimpianti”. Secondo me queste affermazioni sono vere entrambe. Sicuramente si è vista una Samp tonica e in partita dopo il gol di Khedira. Altrettanto vero è che il primo tempo è stato troppo bloccato e, probabilmente, qualcosina di più si sarebbe potuto fare in termini di convinzione e personalità.
Non esiste “perdere bene”. Esistono valutazioni sulla prestazione che devono tenere conto di mille fattori, uno di questi è il valore dell’avversario, un altro è lo sviluppo della partita. Possiamo affermare che, dopo una attenta riflessione, la Sampdoria esce rafforzata da questa prestazione. Come spesso è accaduto nella storia, invece, l’energia post Derby non è stata cavalcata a dovere, emotivamente parlando. Una cosa mi pare lampante: la continuità del Doria nel fare buone cose all’interno di una partita deve rappresentare il punto focale su cui lavorare in ottica del futuro. A Modena avremo sicuramente delle risposte importanti.