Pagelle Lazio-Samp 1-1: Zukanovic croce e delizia, poche note positive

Viviano 6 – In teoria non deve fare una parata difficile in tutta la gara. A differenza della gara contro il Sassuolo, si vede che la Samp affronta una squadra in condizioni simili. E anche stavolta sul gol non può fare nulla.

De Silvestri 5 – Avrebbe la responsabilità di spingere, ma in realtà sfonda poco, sebbene il suo baricentro sia abbastanza alto per tutta la prima frazione. Quando poi entra Felipe Anderson, l’ordine è chiaro: arretrare e stare attenti. In entrambe le fasi, comunque, non è sembrato entusiasmante.

Moisander 5.5 – La sua prova è praticamente uguale a quella di Zukanovic, visto che Djordjevic è un fantasma. La differenza è che non commette errori che portano al gol.

Zukanovic 5.5 – Un giallo che lo farà mancare nell’ultima gara del 2015 contro il Palermo e l’assoluta statua di sale che si gela di fronte allo stacco di Matri per l’1-0. Con Klose la vita era stata estremamente più facile. Nel finale decide di riscattarsi parzialmente con una punizione che regala l’incredibile 1-1 alla Samp, seppur con la collaborazione di Felipe Anderson. Croce e delizia, con tutte le implicazioni del caso.

Regini 6 – Spesso è stato (giustamente) punito: stasera doveva affrontare Candreva, una delle migliori ali del campionato. Eppure lui regge l’urto e nella ripresa riesce a gestire il numero 87 biancoceleste, seppur in pessima serata.

Fernando 6 – C’è una buona notizia: sembra in ripresa. Non entusiasma, ma per lo meno tenta qualche lancio e soprattutto non sbaglia nulla di particolarmente semplice. Meglio che niente in serate come questa.

Barreto 5 – Continua la sua pessima forma. Cataldi gli rende la vita facile, ma lui ha sulla coscienza l’unica seria palla-gol del primo tempo (dal 20′ s.t. Ivan 5 – Si rivede in campo, dimostrando che Montella lo tiene in considerazione. Lui si dimostra più confuso del compagno che ha sostituito. Prova una soluzione dalla distanza, ma è facile per Berisha).

Soriano 5 – Alla pattuglia dei “su di giri” si aggiunge anche il capitano blucerchiato, più nervoso e meno dinamico del solito. Sembra uno di quelli che stia più soffrendo questo periodo negativo della squadra. Tenta un paio di mancini dalla distanza, ma sono telefonate sterili per i portieri biancocelesti.

Carbonero 4.5 – Onestamente delude in questo periodo. Con Montella ha avuto più spazio e stasera parte titolare nel tridente, ma non si accende mai. Con Cassano potrebbe dialogare proficaumente, eppure il colombiano manca qualunque chance di brillare. Sull’azione dell’1-0 laziale è anche in ritardo per coprire Radu sul cross per Matri. E per chiudere, si mangia anche una gigantesca occasione a porta sguarnita al minuto 88.

Cassano 6 – Decisamente nervoso in questa serata solitaria davanti, tanto che ha spesso modo di prendersi a distanza con l’arbitro Calvarese (e alla fine arriva anche il giallo). Ha qualche spunto buono, ma è decisamente troppo solo. Montella lo deve togliere al 70′, perché sembra stanco (dal 25′ s.t. Muriel 6.5 – Con le squadre lunghe e stanche nonostante 70′ blandi, è il suo momento. Fa praticamente solo tre accelerazioni, ma bastano a creare le due migliori occasioni degli ospiti in tutta la gara e l’occasione da cui scaturisce il pareggio).

Christodoulopoulos 6 – Una delle note positive di questa serata. Non ha davanti un avversario temibile – Konko è più che gestibile – ma dimostra di poter esser utile nel tridente d’attacco, seppur non brillando. In questo, però, è colpevole tutta la squadra (dal 38′ s.t. Bonazzoli s.v. – Montella dimostra di dargli più fiducia di Zenga, buttandolo un’altra volta nella mischia per una rimonta).

Lazio (4-3-2-1):
Marchetti 6 (dal 36′ s.t. Berisha 5); Konko 5.5, Hoedt 6, Gentiletti 5.5, Radu 6.5; Cataldi 5.5 (dal 1′ s.t. F. Anderson 5), Biglia 6, Parolo 5.5; Candreva 5.5, Djordjevic 5; Klose 5 (dal 20′ s.t. Matri 6.5).