2015
E. Mantovani: «Felice per Montella. E pensare che Mancini mi chiese…»
È stato il primo tifoso blucerchiato a dare annuncio dell’arrivo di Vincenzo Montella, seppur ufficiosamente e tramite un tweet. Del resto, il ritorno dell’Aeroplanino non può essere una mossa qualunque per un tifoso doriano, figuriamoci per chi l’ha preso quando aveva 22 anni. Enrico Mantovani è forse uno dei supporter più felici all’indomani dell’annuncio della terza volta di Montella.
Ai microfoni de “Il Secolo XIX”, l’ex presidente blucerchiato ha ricordato con orgoglio il suo ingaggio: «Per me Vincenzo Montella rappresenta uno dei successi più importanti sotto tutti i punti di vista. Era arrivato alla Samp da giovanissimo e ha reso oltre le migliori aspettative sotto il profilo tecnico, umano ed economico. La Sampdoria lo pagò circa otto miliardi delle vecchie lire e lo vendemmo alla Roma dopo tre stagioni per 50. Tenuto conto dell’ammortamento, si trattò di una grandissima plusvalenza. Il più grosso trasferimento in uscita della storia della società. Peccato per quell’infortunio e anche per quella inattesa retrocessione…».
Due le storie da raccontare riguardo il primo arrivo di Montella alla Samp. La prima: «Prendere Vincenzo non fu molto facile, per un discorso interno alla Samp. Mancini mi chiedeva Igor Protti, il dottor Borea e Eriksson erano d’accordo con Roberto. Io e mio fratello Filippo, invece, non eravamo dello stesso parere, perché Protti aveva già 29 anni e questa trattativa non aveva le condizioni ideali per giustificare un investimento così alto. Così mi impuntai, anche perché nel frattempo mi era stata proposta di nascosto dal procuratore Sergio Berti la possibilità di arrivare a Montella».
La seconda: «In praticai “scippai” Montella al Genoa. Spinelli si faceva forte di una scrittura privata con l’Empoli, che però non aveva nessun valore legale. Io dei buoni rapporti con Berti e il presidente dell’Empoli, Corsi. Andammo alle buste, dietro l’Empoli c’ero già io. E proprio io scrissi di mio pugno la cifra per l’Empoli. Se avessi saputo che Spinelli avrebbe messo nella sua busta quella scrittura priva di valore, avrei scritto mille lire…».
Il giovane Montella andò ad abitare a Quinto: «All’epoca era ancora sposato con Rita, avevamo condiviso l’ortopedico. Quando Vincenzo ebbe dei problemi, pensavamo a un ginocchio: lo mandai da lui. Ma era pubalgia, gli mancava quasi una fascia di addominali. L’ortopedico si mise in contatto con il nostro fisioterapista per studiare esercizi adeguati». E su quel messaggio dall’account Twitter, quasi anticipatorio: «Non l’ho saputo da Vincenzo. Nei prossimi giorni lo chimerò di sicuro».