2015
Federico Bonazzoli, il mistero della quinta punta a minutaggio zero
Nel gennaio scorso, mentre Carlo Osti chiudeva anzitempo la querelle legata ad Alfred Duncan anticipandone il riscatto e modificando la formula del passaggio dall’Inter a Sampdoria, la dirigenza blucerchiata decise di strappare un altro giovane al vivaio dell’Inter: Federico Bonazzoli. Un acquisto costato 4,5 milioni di euro, una cifra superiore, per esempio, a quella spesa per Zukanovic, ma comunque inferiore rispetto a quella di Fernando, costato 8 milioni di euro dallo Shakhtar. Una cifra importante per un attaccante che solo di recente ha preso la patente, raggiungendo la maggior età, un investimento per il futuro, che però fino a ora non ha reso.
Walter Zenga con i giovani sa lavorarci, l’ha dimostrato: Pereira è già recordman in Europa per le sue presenze e per il suo assist a Muriel contro l’Inter, non una squadra da poco. Dopo di lui c’è Ivan, che pur essendo meno giovane con i suoi 20 anni in carta d’identità è quasi sempre la prima scelta dopo il terzetto titolare a centrocampo. Da non dimenticare anche Rocca, che contro l’Atalanta ha debuttato in Serie A, in un ruolo decisamente non suo, ma adattabile. Resta, insomma, da capire perché Bonazzoli attualmente sia l’unico della rosa – insieme con De Silvestri e Krsticic – a non aver mai collezionato un minuto. Se per Nenad e Lollo le motivazioni ci sono, leggasi problemi muscolari, per l’ex Inter restano tanti dubbi.
Che avesse subito il passaggio dalla Primavera alla Serie A si era detto già a Pinzolo, nonostante con l’Inter avesse già raccolto cinque presenze nel massimo campionato italiano. Nemmeno le chances avute in Europa League hanno permesso a Zenga di convincersi, tanto da tornare sul mercato per acquistare Rodriguez, attaccante che fino a ora non ha raccolto molto minutaggio, ma che risponde a quello che la società cercava, un attaccante che sapesse stare in panchina e rispondesse “presente” al momento opportuno.
Dopo Eder, Muriel, Cassano e Rodriguez, insomma, c’è Bonazzoli, che in questo quintetto risulta essere il secondo attaccante più pagato dopo Muriel, un investimento importante, che sul lungo periodo potrebbe venire fuori, anche per necessità di turnover. Intanto dopo sette giornate, con quasi tutta la rosa utilizzata, la punta di Manerbio rimane a guardare.