2015
Gastaldello e la prima volta da ex: «Spero di giocare questa gara. La Samp…»
Tornerà in campo. E guarda caso lo farà contro il suo passato: la domenica di Daniele Gastaldello non sarà una come le altre. Non sarà semplicemente un’altra gara con la maglia del Bologna, ma la prima da ex, il suo primo ritorno nello stadio che gli ha voluto bene per sette stagioni e mezza. Domenica c’è Samp-Bologna al “Ferraris” di Genova.
Non si può nascondere una certa emozione: «Quando è uscito il calendario, mi sono segnato subito questa data: 13 settembre, Samp-Bologna al “Ferraris”. Ho appena finito di recuperare dall’infortunio al ginocchio. Ne avevo parlato anche ai medici, per la Samp ci tenevo a esser pronto e avevo chiesto di spingere un po’ con i tempi, anche se non è stato facile. Ho passato tutta l’estate a Bologna, a lavorare con un caldo torrido. Il problema è che mi manca ancora il ritmo-partita. Sabato scorso ho disputato per la prima volta un tempo nel test con la Primavera. Vedremo se in questi giorni riuscirò a entrare nei convocati».
Ai microfoni de “Il Secolo XIX”, il difensore realizza che Delio Rossi non farà sconti: «No, lo conoscete bene. Il mister è rimasto sempre lo stesso. Per quello mi sembra di esser tornato indietro di un anno. Litiga sempre con i cognomi: la scorsa settimana Donsah è diventato Duncan, mentre Crisetig è stato un Krsticic… però si fa capire benissimo». Genova significa ritrovare il passato: «Otto anni che non dimenticherò mai. Al di là dell’aspetto sportivo, credo in tutto questo tempo di aver costruito qualcosa di solido anche umanamente. Rapporti forti, amicizie vere. Tornare a Genova per la prima volta per me significa anche riabbracciare tante persone».
Sarà una Samp diversa da quella dell’anno passato: «Una buonissima squadra. Sono sicuro che si renderà protagonista di una stagione positiva, anche se non sarà facile ripeterre il risultato dello scorso campionato. Non ha cambiato molto nel mercato, ma sopratutto ha tenuto lo zoccolo duro. Sono rimasti anche Eder e Soriano, due ragazzi all’apice della carriera in questo momento». Ci si chiede se si aspettasse i due a questi livelli: «Soriano si vedeva fin da subito che aveva dei numeri. Per lui la svolta è stato incontrare Mihajlovic, che ha saputo prenderlo e stimolarlo nel modo giusto. Quanto a Eder, il suo è stato un miglioramento straordinario rispetto al giocatore che avevo conosciuto in B: è diventato un attaccante completo, un uomo-squadra. Lui è uno che vorrei sempre nella mia squadra».
Diversa la situazione del Bologna, reduce da due sconfitte al via del campionato: «Siamo una squadra che si è completata solo negli ultimi giorni di mercato. Stiamo lavorando per creare il gruppo di lavoro, quello che la Samp ha già. Siamo partiti non bene, un risultato positivo ci servirebbe tantissimo, perché i gruppi si costruiscono anche con i risultati». Infine, un pensiero va alla Gradinata Sud: «Sarà una grande emozione. Ma se giocherò, sarò come sempre un professionista. La partita per me sarà una battaglia, dove si gioca contro e chi è più bravo, vince. Oggi indosso una maglia diversa da quella blucerchiata. Poi alla fine andrò nel mio vecchio spogliatoio ad abbracciare tutti quanti. E magari ricorderemo quei momenti, belli e brutti, vissuti assieme».