Cassano: «Un sogno tornare qui. Non sono tornato per svernare» - Samp News 24
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2015

Cassano: «Un sogno tornare qui. Non sono tornato per svernare»

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Sono passate quasi due settimane da quella domenica del 9 agosto quando intorno a mezzogiorno Antonio Cassano apponeva la sua firma su un contratto, quello che lo avrebbe legato da lì per i prossimi due anni alla società più ambita dal talento di Bari vecchia, la più voluta e l’unica cercata durante questa caldissima estate: la Sampdoria.

Quest’oggi, dopo diversi allenamenti in cui ha deliziato i tifosi e dopo la prima sgambata in amichevole, il numero 99 blucerchiato tiene la conferenza stampa di presentazione, che seguiremo in diretta per voi dalla sala stampa del Luigi Ferraris di Genova, dove è presente il nostro inviato Gabriele Corso.

«Voglio ringraziare il Presidente per aver realizzato il mio sogno: si sente tanto nelle confrenze dei calciatori, ma questo era il mio sogno da quattro anni e mezzo. Sono tornato a casa, tanti si aspettano che io faccia quello che facevo nel 2010, ma io sono tornato per fare meglio di quel Cassano, fossi venuto a svernare sarei andato altrove. Voglio finire di fare cagate, farò tutto e di più per poter portare la Sampdoria ai risultati dovuti e aiutare a far crescere i giovani».

«Mi spiace tornare qua senza la persona che ho amato tanto. È stato l’unico vero errore che non rifarei. Spero che lui mi stia sentendo, gli voglio tanto bene. Adesso ho una famiglia. Oggi sono un po’ più equilibrato. Ho promesso al presidente e al suo staff che se devo fare una cazzata glielo dico prima e vado via. Qualcuno di voi dice cazzate, io non ho mai sentito Balotelli. Non devo chiamare nessuno, che rispetto do a Muriel ed Eder se chiamo Balotelli? Non mi va di fare cagate, mi girano le scatole, è una cosa che a me ha dato fastidio».

«Sono venuto qui con buoni propositi; ma non mi sono andate giù due cose del Secolo riguardo il contratto e le fotografie di casa mia, e poi la gazzetta dello sport che ha detto che ho sentito Balotelli. Ho tentato in tutte le sessioni di mercato di tornare. Però spesso alcune volte non coincidevano con le scelte della guida tecnica. La telefonata con Zenga era molto chiara, rispettabilissima. Poi con l’evolversi delle situazioni è cambiato qualcosa».

«Quando siamo arrivati in finale di Coppa Italia, quarti e sesti la squadra era meno forte di questa. Ad oggi, salvo eventuali partenze, è più forte di quella in cui giocavo. Quanto son pronto da uno a dieci? Di motivazioni dieci, a livello fisico sono indietro rispetto agli altri. Ma sono pronto per dare una mano al mister e ai compagni. Non importa se un minuto, dieci, un tempo o tutta la partita, io sono pronto per la causa Sampdoria, devo smaltire 3-4kg e poi sarò pronto anche fisicamente».

«Obiettivo? Far più punti possibili, voglio vincere con la Juve ma anche contro Frosinone e Carpi. Non sono uno che si accontenta. Convincere Conte? Gli anni di differenza rispetto a quelli che ci sono ora sono evidenti, il mio obiettivo è metterlo in difficoltà. Se faccio bene avrò qualche possibilità. Mi dispiace che la mia squadra sia uscita dall’Europa League. Purtroppo nell’arco di una stagione possono capitare 2-3 partite brutte ed è capitata nella prima gara della stagione. Adesso dobbiamo archiviare tutto e pensare a fare il meglio»

«Parma? Con la Sampdoria e l’Inter sono le squadre che ho più a cuore. Vedere il Parma in quel modo mi ha dato profonda tristezza. Ma son sicuro che risalirà la corrente. La consiglierei a tutti i giocatori, si vive benissimo. Soriano? Questa è una domanda per il direttore Osti e per il Presidente, ma nella mia squadra voglio giocatori forti, e Soriano è fortissimo. Tutti hanno in mente cosa ero prima, devo fare minimo quello che facevo prima sennò sono io il primo a perderci la faccia.

«Un previsione sul campionato? Spero vinca l’Inter ma è dura, la Juve è ancora favorita per i prossimi anni e poi c’è la Roma. La Juve non avrà problemi, è talmente più forte che fa un campionato a parte, ma se il Milan prende Ibrahimovic vincono loro lo scudetto. Il ritorno in campo? A Chiavari non ho provato niente, era un’amichevole ma sembravo mio nonno con la pancia, era solo per far divertire la gente. Il mio ruolo in campo? Quante volte ho giocato mezza punta in 15 anni? Mai. Tifosi un po’ divisi sul ritorno? È normale che la tifoseria sia divisa. L’unica cosa che conta è il rettangolo di gioco, devo far bene sul campo. Non tanto nei miei confronti, ma per la squadra».

-Foto di rito con le maglie

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