Cassano sfida il suo passato: perde nelle reti, ma vince nelle intuizioni - Samp News 24
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2015

Cassano sfida il suo passato: perde nelle reti, ma vince nelle intuizioni

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Il ritorno di Antonio Cassano alla Sampdoria ha inevitabilmente riportato alla memoria di ogni tifoso blucerchiato il grande calcio che in annate, come quella coronata dal quarto posto, si respirava al Luigi Ferraris, lato Gradinata Sud. Dall’ultima presenza del talento di Bari vecchia sotto la Lanterna a oggi sono passati anni e molti, pertanto, si sono chiesti, talvolta anche storcendo prematuramente il naso, quanto ancora possa essere utile alla causa di Eder e compagni la fantasia di Peter Pan. L’inventiva dell’ex Parma non è mai stata messa minimanete in dubbio, ma i possibili rallentamenti fisici dovuti all’età, il giocatore ha trentatre anni, agitano spesso i pensieri di chi non vede in questo romantico ritorno un’ottima operazione di calciomercato. 

 

A ridurre, almeno in parte, il numero dei dubbi di una buona parte dei supporter doriani interviene lastatistica.com, che grazie ai dati raccolti da Whoscored e Squawka, ha tracciato il profilo del fantasista odierno; un ritratto che da una parte sorprende, evidenziando le differenze tra i due Fantantonio, e dall’altra è di buon auspicio, concludendosi con quanto questo giocatore potrà fornire ancora sotto la Lanterna. L’analisi tracciata dal sito internet comincia considerando l’annata 2013-2014 trascorsa a Parma dall’assistito di Bozzo, paragonata con quella 2011-2012. Le giocate sotto la lente d’ingrandimento sono quelle riguardanti la finalizzazione e i passaggi chiave; esecuzioni che incredibilmente crescono numericamente rispetto a quelle del Cassano più giovane, che si vede battuto di 0.6 punti sull’efficacia dei tiri e raggiunto all’esorbitante media di 2.7 passaggi chiave a match. Dati davvero incoraggianti che evidenziano un calciatore che non risente dell’età e trascina i crociati all’insperata qualificazione europea, poi persa per le vicende giudiziarie delle quali siamo a conoscenza. A Parma, oltre al record personale riguardante i passaggi decisivi, il numero 99 ha, inoltre, abbattuto altri due primati riguardanti i passaggi: diventati ben 42 a gara e con l’impressionante media di riuscita, superiore al periodo genovese, del 69.2%. 

 

Differente, sicuramente per questioni extra-calcistiche, l’ultima parentisi gialloblu del blucerchiato, che negli ultimi sei mesi emiliani ha toccato diversi punti critici della propria carriera statistica. Nel 2014, infatti, i tiri del classe ’82 si sono dimezzati, come gli assist e i dribbling, ma ciò che colpisce ancor di più è il pessimo score riguardante le palle filtranti: 0.1. Cifra basssissima e mai toccata in carriera, neppure nel periodo più nero dell’avventura madridista. I palloni toccati, invece, restano ai livelli abituali e posizionanano ancora una volta il doriano al centro dell’azione offensiva. Da sottolineare, inoltre, come le palle perse non siano aumentate; constatazione importante e in contrapposizione con l’appannamento fisico che inevitabilmente l’uomo di Massimo Ferrero inizia a riscontrare. 

 

Nel lungo periodo, 2012-2015, la media realizzativa su calcio di rigore è creciuta di ben 4.2 punti percentuali, mentre quella realizzativa con tiri dalla lunga distanza è diminuita solamente dello 0.68%; debàcle davvero positiva, valutando l’età e i vari infelici cambi di maglia. Lastatistica, inoltre, vuole precisare che se Antonio avesse cercato più spesso la conclusione avrebbe raggiunto sempre un buon bottino personale.

 

Accontonata, dati alla mano, l’ipotesi che l’eterno ragazzo sia ormai prossimo a una recessione individuale: l’Antonio Cassano di oggi è un uomo di 33 anni che ancora può essere ancora decisivo, se condito dalle giuste motivazioni; delle spinte a dar di più che nei colori che il giocatore stesso ama chiamare “casa” non dovrebbero mai mancare. 

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