2013
Maresca: «Nella mia Top11 c’è Obiang. Tra Mou e Pellegrini scelgo il secondo»
Enzo Maresca oggi pomeriggio è stato ospite di Mondo Gol, programma in onda sulle reti Sky e sul canale Sky Supercalcio, per parlare di calcio europeo, Champions League e altro ancora sfruttando la propria esperienza internazionale. Ovviamente Maresca ha parlato anche di Sampdoria, ma prima si è concentrato sulla propria carriera: «Era il ’98 quando iniziai la mia esperienza all’estero: venivo dal settore giovanile del Cagliari, dove sono stato quattro anni: ci fu questa possibilità al West Bromwich e l’ho colta. Il calcio inglese mi piaceva all’epoca e mi piace ancora adesso tanto e quindi non potevo dire di no. Il loro calcio è diverso da tutti gli altri perché l’esperienza è diverso e soprattutto vivono diversamente il calcio».
«Le mie partite preferite? La finale con il Siviglia contro il Middlesbrough: era il 2006 e vincemmo la Coppa Uefa. Dopo aver vinto con la Juventus ebbi questa opportunità di vincere anche in Europa. Vincere a Siviglia significa come vincere in Italia con il Napoli, per farvi fare un’idea: la città impazzì. La squadra era veramente buona e anche se in quel momento non eravamo visti come giocatori importanti, dopo un po’ di anni sono tutti esplosi. La mia top 11? A centrocampo metto Obiang e in attacco El Shaarawy. Volevo fare una formazione molto giovane e undici non bastano secondo me».
«Perché Cleverley? Al momento sta dimostrando di avere un grande futuro al Manchester United. Isco? Ho giocato con lui: io nel 2000 alla Juventus ho visto Zidane e anche se non voglio fare grandi paragoni vi dico che Isco mi ricorda moltissimo Zidane. La Sampdoria adesso ha dei giovani molto bravi, ma bisogna stare attenti perché non si sa come possono reagire ai complimenti: spero possano crescere tutti bene. L’allenatore che mi ha insegnato di più? Sicuramente Pellegrini: in 18 mesi ho imparato tantissimo sia dal punto di vista umano che tecnico. Io allenatore? L’aver lavorato con Pellegrini mi ha aiutato molto perché mi ha insegnato a lavorare bene e se un giorno dovessi decidere di fare il tecnico dovrò tanto a lui. Lo scontro con Mourinho? Ha un modo di comportarsi tutto suo, ma ciò non vuol dire che sia positivo o negativo: io mi ispirerò più a Pellegrini che a Mourinho dovessi allenare».