2015
Zenga: «Stasera per riprenderci il nostro onore. La partita d’andata…»
Forse è stata la conferenza stampa più difficile dopo quella immediatamente successiva alla gara d’andata. Il 4-0 subito dal Vojvodina è stata una mazzata per la Samp, ma sopratutto per il suo tecnico, Walter Zenga. Gli errori di concentrazione sui gol subiti, sommati a una forma dimostratasi insufficiente sul campo, hanno messo il tecnico sotto l’occhio del ciclone. I tifosi hanno mostrato tutta la loro indignazione giovedì scorso e pochi credono a una rimonta dei blucerchiati.
ONORE DA DIFENDERE – Poco importa. L’allenatore doriano non si è scomposto neanche in conferenza stampa ieri sera: «Da quando è finita la partita di Torino non ho mai smesso a come riprenderci il nostro onore e la nostra dignità. Questo è quello che mi ha dato una grande spinta in quest’ultima settimana per parlare con i miei ragazzi, motivarli, dargli fiducia e condurli verso una partita di ritorno che dovrà anzitutto restituirci l’orgoglio e la dignità di indossare questa maglia…».
30 LUGLIO 2015 – La partita d’andata è ancora nella sua testa, ma è meglio non pensarci più: «L’andata è stata un incubo. Tutto ci ha giocato contro, virus intestinali compresi. Non voglio più parlare di quella partita, ma solo di quella di domani (oggi in diretta su Rai 2 alle 21, ndr), in cui ci sarà una Samp diversa. Dobbiamo ridare ai tifosi, al presidente e a noi stessi quello che non siamo stati capaci di dare all’andata: il cuore, la passione, l’onore. Io avevo detto che avremmo fatto una grande partita ed è uscito quello che sappiamo. Non cerco scuse, anche se ne avrei diverse al 30 di luglio in piena preparazione. Preferisco assumermi le mie responsabilità e riconoscere che non siamo stati all’altezza».
IMPRESA – Il ritorno presenta un’impresa semi-impossibile: «Non sono un matematico. Dico che i miei ragazzi devono dare l’anima e fare la prestazione, poi vedremo come andrà la partita – dice Zenga, come riporta “Il Secolo XIX” -. All’andata abbiamo preso un gol a freddo e smesso di giocare nel secondo tempo. Siamo stati anche ingenui nel non capire che in Europa, giocando su 180′, certe volte può andar bene contenere i danni. Perdere 1-0 o 2-0 è diverso che farlo per 4-0. Lezione amara, ma che servirà».
CAMBIO IN CORSA – C’è anche chi vocifera che la Samp abbia preso contatti con diversi allenatori che potrebbero sostituirlo, ma Zenga fa spallucce: «Questi sono discrsi che lascio fare a chi non fa il mio mestiere: giudicare un allenatore e un progetto dalla prima partita andata male, anzi malissimo, è semplicemente assurdo. Varebbe anche in caso contrario, se avessimo vinto 4-0. Non mi sento in discussione e ho un rapporto giornaliero con la società, che mi ha affidato un progetto in cui crediamo tutti».
CALCIO D’ESTATE – Zenga aggiunge una postilla: «Oltretutto il calcio di luglio è difficile da analizzare. Chiunque abbia visto la partita d’andata ha pensato che stava giocando solo il Vojvodina, mentre quando mi hanno dato i dati finali ho strabuzzato gli occhi. Noi abbiamo fatto 562 passaggi, di cui l’82% positivi; loro una valangha di lanci lunghi e quattro gol dovuti a nostri regali. Confrontando i grafici delle due squadre, si direbbe che chi ha provato a giocare siamo stati noi, anche se tutti abbiamo visto una sola squadra in campo. Quello che ci è mancato è il carattere di reagire. Il calcio di luglio è difficile da decifrare».