2013
Savic: «Sono pronto al debutto, non ho paura»
Andelko Savic, un altro classe ’93 di casa Samp, forse meno conosciuto dell’ormai idolo Mauro Icardi, ma comunque un giovane di buone prospettive.
In un’intervista rilasciata al quotidiano “Il Secolo XIX”, il 19enne racconta le sue origini e come arrivò alla Samp: «Io sono serbo, come i miei genitori, ma sono cresciuto in Svizzera e quindi ho il doppio passaporto. Il mio paese d’origine si chiama Loznica, che dista 200 chilometri da Belgrado. La mia casa è a Renens, nel cantone di Vaud, Svizzera romanda. Calcisticamente sono cresciuto nel Losanna e poi nel Basilea e proprio quando ero nelle giovanili del Basilea arrivò un dirigente della Sampdoria, Riccardo Pecini, e siccome ero in scadenza di contratto mi chiese se volevo andare a Genova. Io accettai».
Il giovane attaccante fino all’anno scorso giocava con la Primavera blucerchiata, ma ormai da qualche tempo è stato aggregato al gruppo dei “grandi”:«All’inizio non fu facile per me, in quanto c’è molta differenza tra il calcio svizzero e quello italiano. Per fortuna ho trovato un gruppo di ragazzi che mi hanno accolto benissimo e hanno fatto di tutto per mettermi a mio agio, per questo motivo vorrei ringraziare tutti quanti».
Quest’oggi nella trasferta di Siena, i suoi genitori non riusciranno a seguirlo come fanno normalmente, e potrebbero perdersi il suo debutto in Serie A, perché tra infortuni e cessioni, Savic è l’unica punta in panchina a disposizione di mister Delio Rossi:«So che potrebbe succedere, sento un po’ di emozione, ma non sono certo preoccupato. Il mister è veramente un grande allenatore, da lui si può imparare molto; aiuta sempre e trova il modo giusto per spronarti, quindi io sono tranquillo».
La scorsa settimana a fine di un allenamento, il mister prese da parte il “diavolo”, come lo chiamano nello spogliatoio, e si fermò mezz’ora in più sul campo per spiegargli al meglio i movimenti che doveva fare: «Sto lavorando sia sulla tattica che sulla tecnica. Il mister se si accorge che non hai capito un meccanismo, un movimento, si ferma con te sul campo a provarlo e riprovarlo. Ora spero d’averlo capito!».