Cagni si presenta: «È l'inizio di una nuova carriera, ci ispireremo al Barça di Guardiola» - Samp News 24
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2015

Cagni si presenta: «È l’inizio di una nuova carriera, ci ispireremo al Barça di Guardiola»

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Altra giornata di presentazione in casa Sampdoria: dopo il mister Walter Zenga, oggi nella sala stampa di Bogliasco è il turno del suo vice, Luigi Cagni, che ritorna alla Samp dopo 13 anni, avendo allenato il Doria dal 2000 al 2002, prima dell’inizio del ciclo targato Walter Alfredo Novellino.

Alle ore 15.00 circa il vice di Walter Zenga si è intrattenuto con la stampa, il nostro inviato Gabriele Corso era sul posto, ecco le sue dichiarazioni: «Tornare in un posto dove sei già stato è emozionante su tutti i profili. E sono molto contento per questo ruolo. Devo ringraziare il presidente per ieri per gli auguri di compleanno e tutti i tifosi. Leggo un pezzo tratto dal sito della Sampdoria: “La vera amicizia non consiste nell’essere inseparabili ma nel sapersi rinnovare”. È stato un messaggio di compleanno molto bello, il rapporto con Walter è di stima e di valori.  Il mio passaggio da vice allenatore? Già da due anni pensavo di cambiare il mio ruolo, dopo viaggi in America. Il calcio italiano ha bisogno di queste nuove figure. Sono andato a febbraio a trovare Walter a Dubai e ci siamo trovati subito d’accordo su questo pensiero. Devo ringraziare Zenga e la Sampdoria per aver avuto questa giusta idea e metterla in pratica».

Come anticipato da mister Zenga, Cagni sarà il curatore della fase difensiva:  «Il rapporto tra me e Walter è soprattutto di stima. Io oggi inizio una nuova carriera che a mio avviso deve riserbare il futuro nelle squadre italiane. Non sarò l’unico perché Bellucci si curerà della fase offensiva. La fase difensiva vuol dire tutta la squadra e tutti i reparti. È la squadra a fare le due fasi, non solo la difesa. Il calcio che abbiamo fatto io e Walter magari era meno veloce rispetto ad oggi. Ma il mio concetto é che vorrei di far difendere la mia squadra a trenta quaranta metri dalla porta. Partirò certamente dagli attaccanti. In questi due anni ho visto come si prendono i gol, come si difende. Vuol dire che nei settori giovanili si impara poco, ho constatato che i giovani non vogliono più fare i difensori. La statistica dice che vince chi prende meno gol. Marcatura a zona o a uomo sulle palle inattive? Non lo so, dovrete chiedere a Walter. Lui mi dirà cosa vuole, poi ne parleremo. La fortuna è che nel programma di Walter ci sono due giorni di allenamento e poi partita. La partita sarà il banco di prova, sarà una crescita costante per tutti e 5 membri dello staff. La fase difensiva parte dagli attaccanti, non dai difensori. Devono muoversi in funzione della riconquista del pallone, per poi essere più vicino alla porta. Sono i più importanti.  Un’altra cosa che mi ha dato fastidio in questi anni è stato vedere squadre che indietreggiano verso l’area in situazioni di possesso avversario. Noi staremo il meno possibile dentro la nostra area, sarà un fattore determinante. Non prendiamo gol e poi facciamolo, è semplice».

Il mio carattere resterà temperamentale – prosegue Cagni – ma mi calerò nella mia parte. La cosa più importante che Walter ha detto è che è contento del suo staff perché stima le persone. La scelta l’ha fatta serenamente, e per me è stato facile dire di sì. Facendo tutti gli scongiuri, se dovesse andare male io andrò via con Walter. Perché siamo insieme ed io farò la mia parte, non altro. Walter ha avuto coraggio ad entrare in questo ordine di idee. Io sono partito con il calcio che c’erano 15 titolari. Adesso ne si hanno 30, la gestione della squadra è cambiata completamente. L’allenatore non riesce a fare tutte queste, Walter ha dimostrato personalità, ci confronteremo quotidianamente io lui e gli altri dello staff. 

Cagni racconta del suo ritorno alla Samp: «Zenga mi ha chiamato, ero appena tornato da Londra, e mi ha detto: “Ti va di fare la fase difensiva per me?” Ho accettato subito. Se mandano via lui, manderanno via me. Non sono il tutore di Walter. Walter lo conoscete, è un allenatore che vuole arrivare. Ha passione, personalità e tutte le doti per far bene. Io sono una persona onesta e corretta con dei valori, ci tenevo a rimarcare questa posizione perché conosco com’è il calcio in Italia».

– Non è ancora certa la partecipazione in Europa della Samp, ma i piani per il ritiro estivo sono già stabiliti: «L’Europa? Non credo influirà, ci teniamo molto e speriamo che vada tutto bene. Però partitemo in ogni caso in quella data. Un modello da cui partire? Parlare del Barcellona di Guardiola sarebbe facilissimo, ma non è solo questione di possesso palla. Conta anche l’aggredire il pallone in fase di non possesso, cosa che forse non gli sta riuscendo al Bayern. Non voglio buchi fra i reparti.

Non è la prima volta che Cagni è vicino alla Samp: «Nel 2011 sembrava fosse fatta, poi preferirono Cavasin. Altre volte no. Io vivo qui, son sempre stato legato. Può dar fastidio ma sono legato anche dall’altra parte. La cosa che mi inorgoglisce è la stima dell’uomo da ambo le parti. Calcisticamente parlando mi odieranno, ma come uomo sono apprezzato da entrambe le parti e ne sono felice».

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