2015
Occasione sprecata
Non chiamatela Unione Calcio Sampdoria ma, dopo il match col Cesena, Ufficio Complicazioni Sampdoria. Eh già perché i blucerchiati, nello 0-0 di Marassi, hanno gettato via due punti pesanti in ottica europea e lo hanno fatto più per demeriti propri che per meriti degli avversari. La strada è ancora lunga, questo è vero, ma l’occasione sprecata suona quasi come una sconfitta.
Il primo a dover fare mea culpa è mister Mihajlovic. Il 4-2-3-1 mostrato al Ferraris è risultato spuntato nonostante il numero di attaccanti in campo fosse maggiore del solito. In calo tutti gli interpreti offensivi, specie Muriel che già da qualche tempo stenta a ingranare. Squadra volitiva e anche sfortunata in più circostanze, questo è vero, ma il gruppo è apparso slegato nella coralità e ancorato più all’episodio (e ce ne sono stati) che alla ricerca del gioco.
Due punti buttati? Come detto, assolutamente sì. Ora serve ripartire e magari cambiare qualcosa alla vigilia di un trittico cruciale contro Napoli, Verona e Juve. Importante avere più che mai lucidità, calma e capacità di fare autocritica. E poi basta una volta per tutte con la brutta abitudine del farsi male da soli.
Di sicuro i più critici appunteranno che contro i romagnoli sono venuti fuori i limiti della squadra. Non mi sento di dar loro completamente torto, di certo l’errore più grosso, ripeto, è stato limitare ancor di più i propri limiti. Scusate il bisticcio, ma capitemi: voglio dire che questa Samp le alternative e le soluzioni per svoltare le ha, e sono anche molte di più rispetto al passato. Potrei fare il nome di Acquah, il cui apporto manca da un po’ al pari del 4-3-3 spigliato e letale un poco perduto dopo la pausa della Nazionale. Una nota positiva? Non prendetemi per matto, ma forse la sberla del triste match contro i bianconeri, facendo dire addio per sempre ai sogni di gloria della Champions potrà servire a responsabilizzare un gruppo a cui nessuno a inizio anno ha chiesto di vincere, questo sì, ma che oggi deve, per sé stesso e per tutto l’ambiente, lottare con la fronte più alta e gli occhi puntati oltre l’insipido obiettivo chiamato “parte sinistra della classifica”.
La maturità europea si vedrà soprattutto in questo. Mihajlovic l’aveva detto, ora serve metterlo in pratica: la Samp è padrona del suo destino. Verissimo. Ma col Cesena purtroppo è stata anche e soprattutto la peggiore avversaria di sé stessa.