2015
Eder: «Devo ringraziare la Sampdoria, fare bene qui mi ha regalato la Nazionale»
Lunga intervista a Martins Eder di ritorno dall’impegno con la Nazionale Italiana. Convocazione che ha fatto molto parlare, sia in Italia che inevitabilmente all’estero, fino nella sua nazione di origine, il Brasile.
Eder arriva presto in Italia, come afferma a GloboEsporte.com, ma per il blucerchiato è stata la scelta migliore: «Credo di aver fatto la scelta giusta. È stato tutto molto veloce, a 17 anni sono diventato un professionista. Poi è arrivata la Fiorentina, l’Empoli e il Lecce che mi hanno dato l’opportunità di venire e restare in Italia molto presto. Molti dei miei amici che sono in Brasile hanno il sogno di venire a giocare in Europa e io ci sono arrivato a 18 anni, ero troppo giovane ma sono grato all’Italia che mi ha fatto crescere nel calcio. All’inizio era molto difficile, ma in dieci anni ho imparato tanto qui».
Momenti difficili per un ragazzo di 18 anni: «Quando si arriva bisogna adattarsi allo stile di formazione, che è molto diverso. All’inizio non ho fatto bene, l’Empoli poi ha cominciato a darmi in prestito in giro e ho preso il ritmo di gioco, ho fatto nuove esperienze e sono cresciuto e migliorato. Non ho mai mollato. È tutto molto diverso dal Brasile dove un ragazzo si mette in luce a 19 o 20 anni, mentre qui un ragazzo può mettersi in luce anche a 27 anni. Quando sono arrivato alla Sampdoria la squadra non stava bene, era in Serie B e gli ultimi tre anni penso di essere cresciuto molto con questa squadra che devo ringraziare».
E ora la Nazionale Italiana: «Ero felice per quello che mi stava accadendo qui, per la mia carriera. Poi circa un mese e mezzo fa la Sampdoria mi ha chiamato dicendo la Nazionale aveva chiesto la mia documentazione per controllare se tutto andava bene. Nel 2010 ho preso la doppia cittadinanza e quindi ho cominciato a crederci, non pensavo però arrivasse così presto la chiamata. Conoscevo la storia di questa Nazionale di Baggio e Totti ed è una grande opportunità indossare la maglia di una Nazionale così importante. È stata una grande emozione ero veramente felice. Sono stato accolto molto bene, dal più “anziano” che è Buffon fino all’ultimo dei convocati. È un gruppo che mi ha fatto sentire a casa».
La Nazionale Italiana è stata la prima scelta oppure un ripiego in assenza della chiamata da parte di Dunga: «È venuta fuori dalla stampa questa voce che Dunga mi stava osservando. Non avevo voglia di aspettare, la mia scelta era l’Italia. Il mio calcio di oggi si adatta meglio a quello di qui piuttosto che a quello del Brasile. Quando guardo alcune partite a volte penso che non so se sarebbero in grado di giocare in Italia. È molto meno tattico. Sono molto contento per la scelta che ho fatto, in realtà non ho dovuto scegliere tra la Nazionale italiana e quella brasiliana e non sono d’accordo sul dire che qui avevo molta meno concorrenza. Conte aveva a disposizione molti giocatori forti da poter chiamare, devo continuare a dare il massimo alla Sampdoria per ottenere una nuova chiamata».