Wembley 1992, parla Witschge: «Koeman non doveva giocare quella finale» - Samp News 24
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2015

Wembley 1992, parla Witschge: «Koeman non doveva giocare quella finale»

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Bandiera dell’Ajax, ha giocato ovunque in Europa: dalla Liga alla Ligue 1, fino a una comparsata in Premier League e persino in Giappone. Tuttavia, la carriera di Richard Witschge si può ricordare per due grandi traguardi: la Coppa delle Coppe conquistata con l’Ajax nel 1987 e la Coppa dei Campioni vinta nel 1992 con la maglia del Barcellona. Nella finale di quel maggio a Wembley, i blaugrana batterono la Samp nell’ultima edizione chiamata così: dall’anno successivo subentrò la Champions League.

SORPRESA – Witschge ha parlato di quella finale maledetta ai microfoni de “Il Secolo XIX”: «Gran gol quello di Koeman, ma non avrebbe dovuto giocare quella partita. Cruijff aveva in mente una formazione più offensiva. Evidentemente arrivarono ordini dall’alto e la maglia destinata ad Alexanco tornò a Koeman». Ciò tolse un posto anche a Witschge, perché all’epoca il regolamento Uefa prevedeva al massimo tre stranieri in campo per squadra: «Cruijff voleva aggredire la Sampdoria in difesa e colpirla in rapidità. Con me, Hristo e Laudrup la gara avrebbe avuto un’impronta diversa. Poi cambiò tutto e si affidò a Julio Salinas, che però era troppo statico per sfuggire a uno come Vierchowod».

PLAUSI ALLA SAMPD’ORO – Oggi Witschge allena i ragazzini dell’Ajax, voluto da Marc Overmars. Continua l’olandese: «Era meglio ai miei tempi. Almeno sapevi che a sfidarsi per trasformare un sogno in gloria erano le squadre che avevano vinto i rispettivi campionati. Oggi, per assurdO, può alzare la coppa al cielo anche la quarta classificata della Liga». Quel 20 maggio 1992 è rimasto nella mente di Witschge: «Il gol di Koeman ha deciso tutto. Per il resto non c’era la minima differenza tra un Barcellona carico di storia e di gloria e una Samp che non aveva quarti di nobiltà. Non ci sarebbe stata partita se noi avessimo avuto Vialli». E arriva anche un plauso a Boskov: «Un maestro che praticava un calcio totale. Era la Samp a sembrare olandese e noi a sembrare italiani».

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