2013
Amarcord – Quando le sconfitte sono l’inizio delle cavalcate..
Forse nessuno ci avrebbe sperato. Nessuno, dopo aver subito una botta del genere, avrebbe scommesso su quel manipolo di uomini: quella sera del 31 ottobre 2007, molti tifosi doriani stavano per mettere una pietra sopra ai sogni che la Samp di Walter Mazzarri avrebbe potuto regalare. Nonostante tutto l’ottimismo derivato dagli arrivi dell’ex tecnico della Reggina e di acquisti importanti, i supporters alzavano le mani di fronte al 5-0 subito da un Milan in crisi di risultati. Quella serata, però, fu l’inizio di qualcosa di straordinario: chi l’avrebbe mai detto che, da una sconfitta così pesante, sarebbe partita una cavalcata da sogno?
Come detto, la Samp arrivava da un’estate piuttosto movimentata: Quagliarella lascia Genova dopo un anno straordinario per una differenza minima nell’offerta delle buste e si trasferisce ad Udine, mentre in panchina arriva un signore che aveva salvato la Reggina (non il Real Madrid), nonostante una penalizzazione di undici punti. A questo cambio, in estate si aggiungono molti arrivi, che risulteranno decisivi per la stagione successiva: si potrebbe parlare dei comprimari, come Mirante, Gastaldello, Lucchini, il riscatto di Ziegler o la comproprietà di Maggio. Ma i botti si concentrano sopratutto davanti, uno al mese: a giugno arriva Claudio Bellucci, già alla Samp per quattro anni; a luglio torna Vincenzo Montella, che ha militato con la maglia blucerchiata dal 1996 al 1999. Il colpo, però, è Antonio Cassano, che in agosto sbarca a Genova da Madrid, con la promessa di rinascere definitivamente.
Parte una stagione impegnativa: la Samp non riesce a qualificarsi in Coppa UEFA, nonostante le fatiche dell’Intertoto, mentre in campionato il passo è buono, con 11 punti in 9 partite. Semmai, ciò che preoccupa è il rendimento in trasferta, dove arrivano punti solo dalla vittoria a Siena alla prima di campionato. Quando si gioca la decima giornata della Serie A 2007/2008, c’è contro il Milan, arrivato a Genova con un punto in meno dei padroni di casa e con due sconfitte consecutive sulle spalle. I due incontri casalinghi persi contro Empoli e Roma obbligavano gli allora campioni d’Europa ad una prova convincente. Tuttavia, la Samp – senza Cassano e Campagnaro – imbriglia i rossoneri, costringendoli ad una gara confusionaria e permettendo ai blucerchiati di giocarsela alla pari. Le poche occasioni del primo tempo fanno pensare ad uno striminzito 0-0, da certificare solo con il passare dei secondi 45′.
Ma non andrà così: una Samp giovane lascia spazio immediatamente al Milan di Ancelotti e Kakà insacca al 2′ della ripresa, su assist di Gilardino. Passano pochi minuti ed un Bastrini in confusione totale lascia troppo spazio al nazionale italiano, che raddoppia di testa appena sei minuti dopo. A quel punto, la squadra di Mazzarri è nel pallone e non sa opporsi ad un Milan finalmente in buona forma: ancora Gilardino scherza la difesa avversaria e realizza il 3-0. Piccola curiosità: si può dire che la carriera di Bastrini in blucerchiato, così promettente, sia finita proprio dopo quel match, dato che Mazzarri lo arretrerà nelle gerarchi difensive.
Da lì in poi, la Samp ha l’elettroencefalogramma piatto e gli ospiti abusano dei blucerchiati: prima è Gourcuff a realizzare il 4-0, in uno dei suoi rari momenti di gloria con la maglia blucerchiata, poi è Seedorf a chiudere il conto per la cinquina finale. Non sono pochi quelli che, a fine gara, reclamano la testa di Mazzarri; c’è chi addirittura, in un attacco di revisionismo storico, chiede di nuovo Novellino sulla panchina della Sampdoria. Insomma, l’aria è tremenda e non sembra esserci via d’uscita.
L’epilogo, tuttavia, sarà molto diverso. Qualche giorno dopo si va a Cagliari, trasferta storicamente difficile, con il timore di prendere un’altra batosta. Invece, la partita in Sardegna sarà l’inizio della svolta: arriva un 3-0 che cambierà la stagione blucerchiata e ci permetterà di iniziare quella cavalcata che ci portò a sfiorare la Champions League, mentre il Milan finì in Coppa UEFA. Insomma, le sconfitte vanno sempre valutate nel tempo e l’ultima contro i rossoneri al “Ferraris” fu il preludio ad un’ottima annata. Non mi auguro che la Samp perda, ovviamente; tuttavia, spero che una vittoria possa regalarci lo stesso esito, permettendoci di raggiungere la salvezza e gli obiettivi prestabiliti. In fondo, si gioca di sera.. come quel 31 ottobre 2007.