Toccate pure ferro, ma per almeno una settimana lo ripeterò alla nausea: la Samp è tornata, e ora può davvero volare. Non che la strada sia in discesa, non che sia corta. Non che basti un 2-0 casalingo col Cagliari, per dirlo. E neppure voglio far pensare di non notare, comunque, molti aspetti in cui questa squadra può ancora migliorare. Ma prima del poker di gare di fuoco contro le big mi piace pensare solo positivo, anche perché nel periodo nero (speriamo ormai definitivamente alle spalle) alla fine sono stati proprio i cattivi pensieri a complicare tremendamente le cose.
Allora se ci penso riformulo il ragionamento: diciamo che, a rifletterci bene, la Samp è tornata soprattutto perché ha smesso, finalmente, di farsi male da sola. Guardatela, guardate i suoi interpreti:
Mihajlovic tornato sereno, sempre meno cervellotico e sempre più in sintonia col gruppo, vecchi e nuovi, pure testardo in certe scelte (vedi l’accantonamento di Mesbah, per esempio), ma di quella testardaggine che ci piace. Che fa rima con la parola “attributi”. Sceglie lui, come sempre, ma adesso è tornato a scegliere nel modo giusto. Bravo Sinisa. Un mister che adesso ha in mano una squadra in palla, oltretutto non ancora esplosa per intero. E veniamo alla squadra, appunto.
In primis il collettivo. Sempre più in forma, sempre più rodato. Ancora un poco di ruggine nei movimenti del tridente d’attacco, che ha esaltato Eto’o e acceso a intermittenza Muriel ed Eder (pensate quando si illumineranno con costanza…), ancora qualche pausa nell’arco delle gare ma al contempo anche tantissima qualità, tante alternative di livello per cambiare il match e, soprattutto, tanti sorrisi. Di nuovo. E finalmente. Penso al balletto, tornato in occasione del gol di De Silvestri, penso alla foto scattata da Eto’o ai tifosi dopo la sua prima perla. E allora, guardando ai singoli, parto da lui.
Il camerunese può essere, da qui alla fine, l’outsider del campionato. Lo dico in chiave Samp, ma non solo. La classe c’è, immensa, la sinergia col tecnico è sempre più forte, quella coi compagni pure: che il “vecchio” ormai finito (non lo dicevo io, eh) non possa davvero tornare a sognare e far sognare? Roma all’Olimpico, Inter al Ferraris, Fiorentina e Milan in trasferta daranno una bella risposta. A lui come a tutti. Di quei tutti tanti, per fortuna, sono nella condizione giusta nel momento in cui il margine d’errore è forse più sottile di sempre. Per questo è d’obbligo pensar positivo, anche di fronte a un mese terribile qual è quello che attende i blucerchiati. Viviano quasi perfetto, difesa tornata solida, mediana di muscoli e qualità oltre che dotata pure di abbondanza numerica, attacco come non se ne vedeva da un po’, ma da un bel bel po’.
L’Europa è sempre lì, e voi toccate pure ferro ma io voglio dirlo ancora una volta: occhio a tutti, la Samp è tornata.