2015
Romagnoli: «Sinisa tecnico giusto, vorrei il suo mancino. Eto’o…»
In questa stagione della Sampdoria ad alti livelli sono tanti i giocatori che si stanno mettendo in mostra a livello nazionale: c’è Eder, capocannoniere della squadra, c’è Obiang, il faro del centrocampo e poi nel reparto difensivo c’è il giovane Alessio Romagnoli, in prestito dalla Roma, 19enne, ma grinta e giocate da veterano, nel Derby della Lanterna si è preso in marcatura il miglior giocatore del Genoa, Diego Perotti, e dopo avergli preso le misure l’ha completamente depennato dal tabellino.
A due giorni dalla stracittadina l’evento più chiacchierato è la sfuriata a caldo di Sinisa Mihajlovic su Vasco Regini, autore del fallo che ha concesso su punizione l’ultima occasione per il Grifone, fortuntamente sventata da una super parata di Viviano, ci si chiede se il mister non sia troppo severo coi suoi: «Forse severo è una parola eccessiva. È un tecnico giusto che vuole lavorare e che ci mette sempre tanto impegno, quindi penso che sia giusto farci i complimenti quando facciamo le cose bene e rimproverarci quando giochiamo male. In realtà il mister si comporta allo stesso modo con tutti i giocatori, senza alcun tipo di nonnismo diciamo. Forse verso l’esterno riesce a darci più tranquillità, e questa è una cosa positiva per noi».
Fin dal suo arrivo a Genova, dopo le prime belle prestazioni nel girone d’andata, Mihajlovic si è subito sbilanciato, paragondandolo ad Alessandro Nesta: «È un onore: Nesta per me è stato il difensore italiano più forte di sempre, nonché il mio idolo. Io sono all’inizio, per me questo paragone è uno sprone a fare bene come lui. Cosa mi piacerebbe avere del Mihajlovic giocatore? La potenza – afferma Romagnoli ai microfoni di Goal.com – e la precisione del suo piede sinistro, che aveva e che ha anche adesso. E poi l’intelligenza: non era velocissimo ma capiva le giocate prima degli altri».
Di Romagnoli, insieme a Rugani il miglior giovane difensore azzurro, colpisce anche la duttilità: «Preferisco giocare difensore centrale, sia a sinistra sia a destra, perché mi piace giocare la palla da dietro. Il terzino spinge di più ma gioca meno la palla, il centrale rimane un po’ più basso ma tocca più palloni, e questo per me è la cosa migliore».
Dal marcato invernale la Samp ha trovato Samuel Eto’o: «Penso e spero ci possa portare tanto, per noi giovani e per il club. Lui è un campione di livello assoluto, ha già vinto tutto e sicuramente ci darà una grossa mano. È davvero forte, in allenamento ha dei movimenti che ti lasciano sul posto, ha velocità e tecnica, è intelligente e furbo, si vede che è un campione».
Dopo uno strepitoso girone d’andata gli obiettivi della truppa blucerchiata sono cambiati: «Il nostro presidente ci ha chiesto di continuare a fare bene e magari di fare ancora meglio che nel girone d’andata. Lui è molto divertente, un vero personaggio: ha sempre la battuta pronta e fa molto ridere».