Stefano Guberti: «Con il rinvio del 2011 calò troppo la concentrazione» - Samp News 24
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2015

Stefano Guberti: «Con il rinvio del 2011 calò troppo la concentrazione»

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Terzo rinvio di un derby della Lanterna in 15 anni. La prima volta accadde nella stagione 2010/2011: la stracittadina prevista per il 19 dicembre venne rinviata al 16 febbraio, con un calciomercato di mezzo che avrebbe segnato il destino della Sampdoria. La seconda volta, fu nella scorsa stagione: il derby dell’ora di pranzo particolarmente indigesto, che venne posticipato al lunedì sera seguente, il 2 febbraio 2014. Quindi arriviamo a oggi: questa sera il recupero della stracittadina numero 110, in origine in programma lo scorso sabato.

Già di suo è piuttosto spiacevole vedersi rimandare una partita a causa delle pessime condizioni meteo, Se poi si tratta di quella che è la partita dell’anno, una partita nella quale i nervi e il carattere la fanno da padrona, tutto diventa più difficile. E in effetti, nel 2010 non fu facile mantenere la concentrazione per i due mesi successivi. A raccontarci quell’esperienza, l’allora trequartista della Sampdoria Stefano Guberti.

Che effetto può avere sulla squadra l’aver rimandato la gara?
«È ovvio che una squadra si prepari a giocare per la data prestabilita. Ma visto che il recupero è previsto in tempi brevi la concentrazione rimane alta allo stesso modo. Essendo una partita così importante è anche più facile magari continuare a rimanere concentrati. Il derby può valere tanto per la stagione».

Tu ne sai qualcosa di rinvii…
«Se non sbaglio era la partita prima della pausa natalizia. Si è abbassata troppo la concentrazione giocando la partita così in avanti rispetto alla data originale. Invece con questo recupero così ravvicinato non c’è pericolo di staccare la spina, bisogna solo restare concentrati due giorni in più e focalizzarsi su quanto fatto durante la settimana».

Un rinvio così ravvicinato non potrà avvantaggiare o penalizzare le due squadre, quindi?
«Non penso proprio possa cambiare qualcosa. Spero solo che esca una bella partita e il campo non incida sul gioco espresso. Ho visto le immagini dalla televisione, sabato sera, era davvero impraticabile. Se non impossibile, almeno quasi giocarci».

Te la senti di fare un pronostico?
«No, no (ride). Spero solo che vinca la Sampdoria perché sono rimasto molto legato ai colori blucerchiati. Ma un pronostico davvero non me la sento di farlo».

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