2014
Rizzo: «Vestire l’azzurro è merito della Sampdoria»
Dopo le belle prove in maglia blucerchiata è arrivata per Luca Rizzo la convocazione per la Nazionale Under 21 di Gigi Di Biagio. Domani il giovane centrocampista genovese potrà esordire con la maglia azzurra in occasione dell’amichevole con la selezione B Italia, e ha rilascxiato alcune dichiarazioni a VivoAzzurro.it, community ufficiale della Nazionale italiana.
«E’ sempre una bella esperienza vestire la maglia azzurra, e vuol dire che sto facendo bene con la Sampdoria – ha commentato Rizzo La convocazione mi rende orgoglioso di rappresentare il mio paese, e mi dà modo di ritrovare vecchi compagni e conoscere nuovi ragazzi, magari già affrontati da avversari. Ho fatto parte anche io della B Italia(avversario di domani, ndr), e l’ho sempre considerata una vetrina importante. Chi giocherà contro di noi vorrà sicuramente farsi notare: invito i tifosi a venire allo stadio. E’ una bella iniziativa, si affrontano due squadre forti, con giovani che si stanno affermando e che rappresentano il futuro dell’Italia».
Rizzo ha le idee molto chiare quando gli chiedono di descriversi come calciatore : «Sono sostanzialmente un esterno alto di centrocampo a cui piace attaccare e dare una mano al reparto offensivo: sono un portatore di palla, cerco di gettarmi negli spazi e di propormi per l’uno-due con i compagni. Sono cresciuto nella Sampdoria, per alcune stagioni mi sono fatto le ossa in C e B (Pergocrema, Foligno, Pisa, Modena n. d.r.), ed ora sono ritornato a casa. Sono contento di quello che sto facendo, e devo molto al mister Mihajlovic e alla società che mi hanno dato fiducia e spazio».
Ma com’è Luca Rizzo fuori dal campo? «Sono tranquillo, i miei amici mi dicono che non sembra nemmeno che giochi in Serie A, per quanto sono rimasto con i piedi per terra. Se è così il merito è della mia famiglia che mi ha educato con questa filosofia. Hobby? Ascolto parecchia musica un po’ di tutti i generi, dipende dai momenti. Mi piace anche uscire con gli amici e andare al mare».
Chiusura su come è nata la sua passione calcistica e su quali siano i suoi idoli: «Ho iniziato ad appassionarmi da bambino. Poi a 5-6 anni mi sono iscritto a scuola calcio per seguire le orme del mio fratello più grande che giocava a pallone ed era un po’ la mia luce e il mio idolo. Guardando ai calciatori famosi, il mio idolo di sempre è Kakà, quando lo vedevo giocatore e accellerare in campo mi emozionavo. Tra gli italiani direi Alex Del Piero, per quello che ha fatto, ma anche Gigi Buffon per la capacità di essere rimasto una persona “normale” nonostante tutte le vittorie».