Proprio la sorella del bomber blucerchiato e ora anche della Nazionale, ha parlato ai microfoni di gianlucadimarzio.com per commentare il debutto azzurro del fratello: “Non sono riuscita ad esserci a causa degli impegni con la mia squadra (è una giocatrice di pallavolo per la Golem Volley, squadra di B1 che gioca a Palmi, Calabria, ndr) e non sai quanto abbia sofferto. Sono stata incollata davanti alla tv aspettando che entrasse, emozionatissima già da prima della partita, quando è entrato è iniziata la tachicardia. Il momento del gol? Quando ha segnato non riuscivo a crederci, mi hanno chiamato i nostri genitori in diretta dallo stadio… e tutti a piangere, perché noi sappiamo bene quanto è stato difficile arrivare fin qui: due anni fa molti lo davano per finito. L’arrivo alla Sampdoria? È l’ambiente giusto, a Genova Stefano ha trovato la sua dimensione dove ha potuto riprendersi quello che in questi anni si era perso».
Il recupero di Okaka ha un nome e cognome preciso, Sinisa Mihajlovic: «Per noi atleti quando si è giovani è fondamentale avere dei punti di riferimento e un allenatore che creda in te, e Mihajlovic ha dimostrato di avere grande fiducia in Stefano: questo credo sia stato il segreto della sua rinascita. Più che dal punto di vista fisico e tecnico, l’ha cambiato mentalmente dandogli una carica enorme. Finita la partita – prosegue la sorella del numero 9 blucerchiato – mi ha chiamato, io ero in lacrime e lui bello tranquillo mi ha detto: “Hai visto, ho fatto gol”. Questo è Stefano, non si lascia abbattere dai momenti difficili, resta coi piedi per terra in quelli felici».
Si avvicina il mercato invernale e già quest’estate c’erano diversi estimatori: «Alla Sampdoria Stefano sta benissimo, e credo che alla possibilità di lasciare Genova lui non stia proprio pensando. Per me poi sarebbe faticoso andare via da un posto dove sei rinato. Dovessi dargli un consiglio? Gli direi di continuare a fare quello che sa fare, ancora con la maglia della Samp».