Hugo: «Samp indimenticabile. Menotti mi considerava poco, ma...» - Samp News 24
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2014

Hugo: «Samp indimenticabile. Menotti mi considerava poco, ma…»

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In visita al Gloriano Mugnaini, trovi chi non t’aspetti: se citiamo il nome di Hugo Manuel Fernande Vieira, magari non verrà subito in mente di chi stiamo parlando. Ex difensore blucerchiato, il portoghese ha militato alla Samp tra il 1997 e il 2000. «Ci sono stati ricordi belli, ma anche brutti, come la retrocessione». Una visita a sorpresa per chi ha smesso di giocare solo due stagioni fa, al Beira-Mar: «Ora vivo a Braga ed è un nuovo capitolo della mia vita professionale: sono rimasto nel mondo del calcio e collaboro con una società internazionale di scouting. Vado in giro a cercare potenziali talenti sui quali investire».

RICORDI E PASSATO – Nonostante il tanto tempo passato, il dott. Baldari e il team manager Ajazzone hanno accolto Hugo a braccia aperte: «È sempre un grandissimo piacere vederli – ha commentato Hugo ai microfoni de “Il Secolo XIX” -. Ho ritrovato anche Nenad Sakic, mio compagno qui alla Samp, e ho salutato Mihajlovic. E poi non è che siano rimasti in molti dai miei tempi: il fisioterapista Doimi e i magazzinieri, Massimo e Roberto Rossi. non ero mai più tornato a Genova e tanto meno al Mugnaini. Più o meno è rimasto tutto uguale. A parte qualche dettaglio, il campo vicino al nostro ad esempio (il Comunale, ndr) era in terra battuta, mentre oggi è in sintetico».

SAMP – Hugo ha voluto ricordare la sua esperienza in blucerchiato: «Fondamentale per il mio processo di crescita professionale e umana. Ripensandoci a distanza di tempo, devo dire che l’impatto non è stato proprio favorevole. Nel senso che ero arrivato alla Samp a vent’anni e in un’epoca in cui il campionato italiano era veramente il più difficile d’Europa, se non del mondo. Poi avevo trovato un tecnico argentino (Menotti) molto particolare, dalla carriera importante. Che probabilmente non dava troppo peso a un giovane difensore portoghese di vent’anni e appena arrivato». Qualche tifoso ancora lo ricorda: «Probabilmente perché in campo davo sempre tutto, questa è sempre stata una delle mie caratteristiche. Anche in seguito ho avuto un ottimo rapporto con tutte le tifoserie».

RICORDI BLUCERCHIATI – L’endorsement blucerchiato è però dietro l’angolo: «La Samp mi è rimasta dentro e in tutti questi anni, ogni volta che c’era l’occasione, l’ho sempre guardata in televisione. Conto, prima o poi, di rivedere quei fantastici colori dal vivo».

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