Sensibile: «Soriano doveva solo colmare il gap caratteriale. Sarà un top player» - Samp News 24
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2014

Sensibile: «Soriano doveva solo colmare il gap caratteriale. Sarà un top player»

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Uno dei maggiori interpreti del periodo d’oro della Samp quarta in classifica è Roberto Soriano. La sua personalità in mezzo al campo non ha lasciato indifferente il commissario tecnico della nazionale Antonio Conte, che ieri ha inserito il nostro numero 21 nella lista dei convocati per le sfide contro Croazia e Albania.

Soriano è blucerchiato dal 2009, ma ha conquistato definitivamente posto da titolare e cuore dei tifosi a partire dalla gestione Mihajlovic. Eppure quando le cose non andavano particolarmente bene, c’era chi ha creduto in lui. Nel 2012 l’allora direttore sportivo Pasquale Sensibile decise di rinnovare il contratto al centrocampista nonostante non fosse imprescindibile per la formazione di quel periodo. Abbiamo dunque contattato in esclusiva Sensibile per chiedergli di più riguardo a quel rinnovo.

Pasquale Sensibile, innanzitutto ci commenti questa convocazione da parte del c.t. Conte…
«Per Roberto si tratta del coronamento di un percorso intrapreso da lui con grande coraggio. Finito l’anno della promozione in serie A con il presidente Garrone decidemmo di tracciare un percorso contrattuale rispetto a quattro giocatori che erano Fiorillo, Obiang, Krsticic e Soriano. Fiorillo venne dato al Livorno, dei tre rimanenti il prolungamento di Roberto fu sicuramente il più problematico perché lui era quello che giocava di meno, e non percepiva la fiducia di cui riteneva aver bisogno».

Nel momento del rinnovo per lei Soriano rappresentava una scommessa o aveva delle vere e proprie certezze su una sua crescita così esponenziale?
«A me piace sempre dire la verità. Dal punto di vista tecnico erano lampanti le grandi potenzialità di Roberto. Lui di sicuro, nella mia gestione, era quello che giocava meno perché dal punto di vista della concentrazione e della continuità non si comportava come avrebbe dovuto. Lo dico perché Roberto sa chiaramente che il tasto su cui battevamo tutti era quello. Devo confessare che anche io ho tentennato nel periodo in cui si dovette decidere sul suo rinnovo, perché tutti credevamo nelle sue capacità e nel fatto che fosse forte almeno quanto gli altri compagni di reparto, ma se non lo avesse capito lui per primo il salto di qualità non sarebbe arrivato. Alla fine l’accordo, faticosamente, si trovò e a quel punto rimaneva soltanto trovare qualcuno che trovasse il coraggio di dargli spazio e di farlo sentire importante per un organico».

Qualcuno come Sinisa Mihajlovic…
«Esattamente. Mihajlovic probabilmente ha permesso a Soriano di colmare quel gap di attenzione e responsabilizzazione che altri allenatori non erano riusciti a inculcargli, e parlo anche della mia gestione. In quel periodo abbiamo avuto tre allenatori, e avevamo dato spazio a Obiang e Krsticic perché in quel momento erano affidabili».

Cosa manca a Roberto Soriano, a livello tecnico, per fare il “salto” che lo porterebbe a diventare a tutti gli effetti un campione del nostro calcio?
«Io credo che da un centrocampista così completo, così intelligente, e così abile a riconoscere le situazioni di gioco ci si possano aspettare 6/8 gol a stagione. Se, con la sua grande capacità di inserimento, Roberto riuscirà a diventare letale in fase realizzativa potrà essere un giocatore da top club. Per il resto, ha tutto».

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