2014
Mihajlovic: «Se vogliamo restare in Paradiso, dobbiamo battere i diavoli»
Partita forndamentale per il cammino blucerchiato il match contro il Milan, in programma per domani alle ore 20:45 allo stadio Luigi Ferraris.
Alla vigilia del match, Sinisa Mihajlovic accompagnato dai capitani Angelo Palombo e Daniele Gastaldello, parlano dei temi della prossima sfida contro i rossoneri.
Puntuale inizia la conferenza stampa per Samp – Milan, si inizia a parlare delle condizioni degli infortunati: «Oggi abbiamo un’altro allenamento e poi vediamo se riusciamo a recuperare Silvestre e Romagnoli, Gastaldello invece è recuperato. Riguardo al fatto che il Genoa parla sempre di Sampdoria li capisco e trovo giusto che nella vita bisogna pensare a superare quello che è più forte e ti sta davanti. Il merito è nostro che gli diamo gli stimoli, quando uno vuole dare tutto, quando uno è generoso, io prometto come allenatore prometto che cercheremo di stare davanti a loro. Faccio i complimenti a loro per come stanno facendo in campionato, Genova si merita due squadre così alte in classifica. Noi non facciamo il campionato sul Genoa come loro fanno con noi, puntiamo più in alto. Io penso al Genoa quando dobbiamo giocare al Derby».
E si arriva a parlare anche della partita contro il Milan: «Se vogliamo rimanere in Paradiso dobbiamo battere i diavoli, quello di domani è uno degli esami più complicati. Da domenica sera loro non vedono l’ora di cancellare la partita col Palermo, verranno qui per vincere ma noi faremo lo stesso per dimostrare che il nostro terzo posto non è frutto di miracolo ma è frutto di lavoro e sacrifici. È vero che è una partita difficile dopo un ciclo duro, domani voglio vincere per fare 7 punti in queste ultime 4 partite. Hanno giocatori molto forti davanti, ma dovremo sfruttare i loro difetti e metteremo in mostra il nostro gioco. Se giochiamo come sappiamo possiamo giocare con tutti a pari, dobbiamo pensare partita per partita e la partita di domani è la più importante perchè è la prima che arriva. Abbiamo dimostrato di mettere in difficoltà squadre più forti, cercheremo come sempre di vincerla».
La formazione di domani verrà confermata dopo l’allenamento di oggi: «Non c’è nessun favorito tra Rizzo e Duncan, vediamo oggi l’allenamento e poi decideremo. Obiang? Quando dicevo che è l’intellettuale del gruppo non lo prendevo in giro, a me sempre il più intellettuale con quegli occhiali. Per il resto, guardando alla partita contro la Fiorentina, io sono contento del gruppo per quello che ha fatto nell’esame contro la Fiorentina, vicendo meritatamente. Come ho detto in precedenza questo gruppo ha fatto grandi progressi. Spero che non mi capiterà più avere tutti questi giocatori fuori. Però è stata una bella cosa questo modulo inedito, volevamo fare un po di turn over e avevamo 3 difensori centrali fuori. Sono stati bravissimi i ragazzi ad avere l’atteggiamento giusto, avevo chiesto loro di non trovare scuse sugli assenti. Penso che abbiamo superato l esame con merito».
«Okaka fa un lavoro incredibile ma segna poco, questo non va bene a lui e non va bene neanche a me. I nostri attaccanti fanno un lavoro di sacrificio incredibile, ma sono attaccanti che hanno sempre segnato, possiamo migliorare e dovremo migliorare su questo. Forse nessuno di voi si aspettava una Samp del genere, molti pensavano che quello fatto l’anno scorso fosse il massimo. Quest’anno stiamo dimostrando che possiamo fare bene. Abbiamo di fronte uno degli attacchi più forti, ma noi siamo una delle migliori difese. Vedremo chi la spunterà, come loro hanno giocatori pericolosi, noi davanti siamo altrettanto pericolosi».
Un Milan in crisi e una Sampdoria in grande spolvero, Mihajlovic contro Inzaghi: «Le milanesi in confronto a noi possono spendere di più, ma nel calcio non vince chi ha giocatori migliori, ma chi ha più fame e voglia. Per adesso Genova sta vincendo su Milano. Da giocatori ci siamo incontrati spesso io mi ricordo i suoi gol, lui si ricorda sicuramente le botte che gli davo. Una cosa che mi fece piacere è che venne alla mia partita di addio, sono cose che ti fanno capire il personaggio. Spero di dare un diaspiare anche a lui come a Montella. Mi piacciono i colori rosso e nero accostati ma solo in mezzo al bianco e al blu nella maglia della Sampdoria. Sicuramente sento il sapore del Derby, sono stato quattro anni nell’Inter, ho sempre avuto ottimi rapporti con la dirigenza».
Un piccolo cenno alla Nazionale, alla domanda se fosse un’osservatore o l’allenatore dell’Italia che scelte farebbe, Mihajlovic puntualizza: «Non sono l’allenatore della Nazionale, magari un giorno mi piacerebbe, quindi è inutile fare del fantacalcio!».
Dal nostro inviato Gabriele Corso