Ferrero: «Con il lavoro di tutti, questa Samp può sognare. Lo stadio…»

In visita in un luogo come il Gaslini, Massimo Ferrero ha trovato il modo di mostrare come la Samp sostenga diverse iniziative anche al di fuori del terreno di gioco. La solidarietà va avanti, così come la scalata del Doria in campionato. Ci si chiede se Ferrero ormai preferisca il ruolo di presidente a quello di produttore cinematografico: «Sono due professioni sullo stesso binario, quello della passione: in entrambe bisogna cogliere l’attimo. Poi c’è l’adrenalina: per la Samp sale al massimo in partita, nel cinema per la prima di un film o quando vinci un premio. E io ne ho vinti tanti…». Magari sognando la zona Champions per la Samp: «Avvisatemi se trovate un presidente al quale non piaccia stare lassù».

PREMONIZIONE – Ferrero aveva avvisato: «Questa Samp sarà un kolossal». E ha avuto ragione, almeno sinora: «Essendo nato fortunato e vincente, e non conoscendo bene i meccanismi del calcio, secondo la mia immaginazione questa squadra – con il gladiatore Sinisa e il lavoro di Osti, Romei, Pecini e di tutta la società – se la poteva giocare. Adesso, se ci comportiamo da Samp, con il vento del fattore U3C (uomini, coraggio, cuore e c…), andremo dove meriteremo di arrivare. Ma lo ripeto: si vive e si lavora di partita in partita».

SOGNI – Intanto il presidente spera di realizzare diversi progetti, tra cui lo stadio e l’accedemia dei giovani di Bogliasco: «In questo periodo i progetti concreti sui quali stiamo lavorando sono due: la gestione dello stadio e l’accordo con il Comune di Bogliasco per dotare la Samp di un centro sportivo all’altezza – ribadisce il patron blucerchiato ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport” -. La città, poi, merita un impianto moderno, sicuro, con un campo dove non si giochi a palla-coniglio, come ha sottolineato Sinisa. Credo che Genova debba sfruttare il fatto che i due club vanno bene».

MIHAJLOVIC SOPRA OGNI COSA – Intanto Sinisa Mihajlovic è il demiurgo di questa Samp. Del resto, i risultati parlano per il tecnico serbo. E il presidente Ferrero non può che coccolarselo: «Sono felice di aver incontrato un uomo come lui. Per l’allenatore parlano i risultati e i calciatori che lo adorano. Ma Sinisa è una persona per bene, seria e di parola. Un grande padre di famiglia. Un uomo di spessore, di grandi valori e di sentimenti».

CUGINI E GASP – Qualche parola Ferrero la spende anche sui cugini rossoblu, guidati dal suo “nemico” mediatico Preziosi e attualmente a un punto dalla Samp. Ma non manca una reprimenda anche nei confronti di Gasperini, tecnico del Genoa: «Preziosi è un grande presidente e una brava persona, ma il suo allenatore – lo dico sinceramente – è un po’… Brontolo. La rivalità, se resta nei confini del rispetto e delal sportività, insegna anche ad accettare la sconfitta».

GENOVA – Il presidente per altro si è velocemente adattato a quella Genova così lontana dal suo carattere. Il capoluogo ligure ama l’undestatement, ma Ferrero è un vulcano: «Dove c’è mare c’è calore. Dove ci sono mugugni c’è vita. C’è la voglia di essere concreti per aiutare chi è meno fortunato di noi. Durante l’estate tutti si vuotavano sulla testa il ghiaccio, ma la Samp è l’unico club italiano che ha lanciato una raccolta fondi e ha versato una bella cifra alla fondazione Vialli e Mauro per la ricerca contro la Sla».

TUTTO CAMBIATO – In cinque mesi di presidenza, il patron blucerchiato si è assestato al terzo posto del campionato, creato una squadra valida e insieme ai suoi collaboratori ha costruito una base di partenza importante per un futuro migliore. Ci sarà un segreto…: «Fai del bene scordati, fai del male pensaci». Palombo dice di puntare all’Europa e che una vita senza sogni non ha senso. Ferrero lo segue a ruota: «E ha ragione lui. Però, adesso, sino a sabato non voglio sentir parlare d’altro che del Milan, capito?».