2014
Massolo tra prima squadra e Primavera: «Ci tengo al derby. Marassi…»
Oggi il derby Primavera alle 11.30, poi una doccia e l’aggregazione alla prima squadra in vista della gara contro la Fiorentina di domani. La vita di Samuele Massolo, portiere classe ’96, è sempre in continuo movimento: titolare della Primavera blucerchiata di Chiesa, il ragazzo si sta dividendo tra quest’ultima e la prima squadra, dove si sta allenando qualche volta con il preparatore dei portieri, Andrea Sardini.
TRA SOGNI E REALTA’ – Sembrerebbe difficile conciliare le due istanze, ma Massolo non si scompone e spiega tutto ai microfoni de “Il Secolo XIX”: «Mi sto un po’ dividendo, ma senza nessun problema. Ora penso al derby: ci tengo in maniera particolare, perché potrebbe essere il mio ultimo nel settore giovanile, visto che sono un ’96. C’è un po’ di tensione prima di una partita così. Battere il Genoa sarebbe un salto di qualità per la nostra stagione».
SAN SIRO E FERRARIS – Con la Primavera si è allenato una sola volta nell’ultima settimana: «Sì, è vero, ma molti ragazzi li conosco già. Certo, non ho provato molto insieme a loro, ma gli automatismi si ritrovano subito». Per Massolo già due panchine tra i pro: «Sì, a Marassi contro la Roma e a San Siro contro l’Inter: è stato molto emozionante vedere da vincino stadi e campioni che ero abituato fino a pochi giorni fa a vedere solamente in tv. Non ho provato un senso di soggezione, ma semmai mi sono sentito caricato da quelle belle emozioni che ho provato. San Siro è unico, ma il tifo dei sostenitori blucerchiati a Marassi è qualcosa da brividi».
VIAGGI – Ogni Massolo si fa due ore macchina per allenarsi: «Sì, perché abito in Val di Vara, in una frazione vicino a Brugnato. A parte tre anni fa, quando in seguito all’alluvione mi ero fermato per un periodo al Flora, ho sempre fatto così. Un’oretta ad andare e una a tornare. Mi accompagnano qualche volta i miei genitori, spesso mio nonno. Ormai sono abituato. In macchina sento la musica, dormo, a volte studio. Faccio ragioneria e quest’anno ho la maturità. Muovermi non mi pesa».