Cagliari-Samp, tre blucerchiati incontrano di nuovo il maestro Zeman - Samp News 24
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2014

Cagliari-Samp, tre blucerchiati incontrano di nuovo il maestro Zeman

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Cosa hanno in comune Emiliano Viviano, Alessio Romagnoli e Vasco Regini? Tutti e tre sono stati allenati dal mister della squadra che la Samp affronterà domenica, ovvero il Cagliari. I due difensori mancheranno nella trasferta sarda, ma tutti e tre hanno vissuto tre fasi diverse della loro carriera in tre squadre diverse, sempre con il tecnico boemo a guidarli e formarli. Domenica il Doria arriverà al Sant’Elia per incontrare il maestro del 4-3-3, ma i ragazzi hanno voluto dare un loro contributo nel raccontare il personaggio di Zdenek Zeman, come riporta “Il Secolo XIX”.

VIVIANO – Il portiere incontrò Zeman a Brescia nel 2006, quando Viviano era ancora giovane e sconosciuto. Corioni aveva scelto Zeman per sostituire Maran: «Ne conservo un ottimo ricordo: è certamente un allenatore particolare, ma questo ormai si sa. Può piacere o non paicere». Per un portiere, la vita nella squadra di Zeman non è facile: «In realtà il discorso è particolare. Diciamo che le sue squadre non è che subiscano poi un numero così elevato di tiri, il problema è semmai che proprio per la sua filosofia tattica spesso e volentieri quando gli avversari arrivano alla conclusione si trovano in una situazione di uno contro uno, nella quale è alta la probabilità di prendere gol».

ROMAGNOLI – Alessio Romagnoli venne lanciato proprio da Zeman nel ritorno del boemo a Roma, sponda giallorossa. Il difensore aveva detto così qualche tempo fa: «Avere un maestro come Zeman è fondamentale: lui ci fa crescere e ci butta dentro senza problema». Insomma, il centrale si era schierato con colui che l’aveva lanciato nel grande calcio: «Con Zeman il lavoro è duro, ma bello, specialmente per noi giovani. Sicuramente è vero quello che ha detto il mio compagno Verre: la sera pensi già alla fatica che ti attende il giorno dopo. Nessuno tiene la difesa alta come lui, ma se avessi giocato con allenatori che fanno catenaccio mi sarei trovato in difficoltà. Io con Zeman mi diverto: ci sono ottime possibilità di trovarsi uno contro uno con l’attaccante. Ma non è da qui che si vede se il difensore è bravo?».

REGINI – Vasco Regini invece ha incontrato Zeman nel 2010-11, quando il boemo tornò per la seconda volta a Foggia e il terzino era in prestito in Puglia proprio dalla Samp: «Avevamo disputato un’ottima stagione, ma alla fine non abbiamo centrato la promozione in B. Ricordo in particolare una sfida decisiva per andare ai play-off, in casa contro la Nocerina e davanti a quasi 10mila tifosi. Perdiamo 1-0, ci annullano due gol e poi anche un terzo. A quel punto vedo Zeman che senza dire niente si alza dalla panchina e rientra negli spogliatoi». Un personaggio, prima ancora che un tecnico, particolare: «Sì, un po’ fuori dai canoni tradizionali. Sembra un tipo burbero e serioso, invece ha un suo umorismo». Sull’essere difensore con Zeman: «Il suo modo di giocare è noto. Ha una tattica difensiva molto personale: quando la palla è coperta, bisogna stare il più alti possibile e così può capitare che se prendi una ripartenza e hai gli esterni alti, davanti al portiere te la giochi in parità numerica».

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