Mihajlovic: «Domani i ragazzi daranno tutto, terranno alta la bandiera» - Samp News 24
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2014

Mihajlovic: «Domani i ragazzi daranno tutto, terranno alta la bandiera»

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Una insolita conferenza stampa per una partita diversa dalle altre. Prima di lasciare ai giornalisti presenti il compito di porre le domande, Sinisa Mihajlovic ci ha tenuto a fare un lungo discorso iniziale, su quello che sarà la gara di domani. Una partita che la città di Genova si merita davvero, per le posizioni un classifica delle due squadre. Questo derby della Lanterna sarà una gara speciale non solo per chi lo vivrà dagli spalti, ma anche per quelle che saranno le ambizioni della città, secondo il tecnico della Sampdoria.

«Prima che facciate le vostre domande, vi dirò io un po’ di cose. Poi risponderò alle vostre domande, se le avrete. Mi fa molto piacere e sono molto contento che si respiri questa aria, sia Samp che Genoa hanno le carte in regola per fare un ottimo campionato, Genova può avere il derby che si merita. Domani saremo rivali per 90 minuto, spero che sugli spalti ci sia festa, tifo, passione. Io rispetto molto il Genoa, i suoi tifosi, Gasperini: spero che domani ci sarà una partita da parte sinistra della classifica, se lo meriota la città, se lo merita Genova.

Se dovessimo vincere, saliremo ancora di più in classifica. Le prossime partite, con tutto il rispetto per gli avversari, sono alla nostra portata e potremo affrontare con la testa libera altre squadre sulla carta più attrezzate. Inutile vi dica che domani voglio vcincere la partita. Come dice Garcia: “I derby non si giocano, si vincono”. E come dice un mio amico: “Il calcio è bello quando si vince”. È vero che l’ultimo derby lo abbiamo vinto, per me è stata una questione di vita o di morte. Abbiamo perso 3-0 quello di ritorno, c’era molta tensione ed era una Samp in cantiere. Ma oggi la Samp ha riconquistato i propri tifosi, c’è una squadra che fa un buon calcio, che ha una propria identità, perciò sicuramente vorrei che tutti noi vivessimo con la consapevolezza che siamo da parte sinistra della classifica e di quanto di buono abbiamo fatto dal derby scorso a oggi.

Ai miei giocatori dirò di fare quello che sanno fare meglio, di giocare da Samp e di diveertirsi. Dal punto di vista caratteriale non dirò nulla, mi basterà guardarli negli occhi. Come diceva Che Guevara: “Bisogna pagare qualunque prezzo per i diritto di mantenere alta la nostra bandiera”. Sono sicuro che i ragazzi domani faranno di tutto e al di là di tutto la nostra bandiera resterà alta. E vorrei fare anche gli auguri al mio amico Pupone, che oggi compie gli anni: è sempre un piacere vederlo giocare e vorrei giocasse ancora per tanti anni».

Mihajlovic finisce il suo discorso, iniziano quindi le domande. Sulla possibilità di vincere il derby e cambiare gli obiettivi: «Pensiamo prima a vincerlo, sicuramente sarà una bella cosa, anche se dovessimo vincere dovremo tenere i piedi a terra. Come dice Churchill: “I problemi della vittoria sono minori di quelli della disfatta”, in ogni caso noi abbiamo i piedi ben ancorati a terra. La strada è lunga e anche se vincessimo il derby la strada è quella giusta».

La parola passa ai due capitani, sull’aria che si respira: «Il derby non importa giocarlo bene o male ma l’importante è vincerlo. Un derby porta sempre 3 punti ma dal morale e dallo spirito vale 3 o 4 partite», spiega Gastaldello. Prosegue quindi Palombo:«Solita aria da derby, non è una partita come le altre. Non si deve vivere con ansia, dobbiamo andare in campo a fare quello che sappiamo».

Torna quindi a parlare Mihajlovic: «Tra Serbia e Italia ho giocato quasi tutti i derby. Ne ho vinto qualcuno da allenatore, mai da giocatore. Mi ricordo che quando ero a Roma si parlava sempre del derby, quasi fosse più importante il derby dello scudetto. È un ragionamentpo un po’ da provinciale, ora la mentalità è cambiata. Noi non possiamo lottare per lo scudetto, abbiamo il nostro obiettivo e lo perseguitemo tramite la vittoria del derby, per il morale, per la continuazione del campionato.Noi dall’ultimo derby siamo migliorati tantissimo, dobbiamo continuare a stare su questa strada. Se dovessimo vincere non penseremo di aver fatto chissà cosa, se dovessimo perdere proseguiremo per la nostra strada a caccia dell’obiettivo, la parte sinistra della classifica. Il derby è importante come lo era anche la partita col Chievo».

Sul ritiro pre-partita: «L’anno scorso non feci il ritiro anche perché spostarono la partita. Da un punto di vista queste partite sono più facili da preparare perché i giocatori devono caricarsi da soli sennò dovrebbero cambiare mestiere. Non si può andare ne troppo carichi ne troppo scarichi bisogna trovare una giusta via. Non credo avremo questi problemi, sono giocatori seri». Si passa quindi all’avversario: «Genoa remissivo e tattico? Non mi aspetto nulla. Preparo il derby come altre partite. Noi indipendente mente dalla avversario prepariamo le partite, noi pensiamo all’80% a noi e il 20 agli avversari. Mi interessa poco di loro». Si passa quindi alla formazione: «Abbiamo ancora oggi è domani di allenamento. Sicuramente i dubbi li sciogliere mo domani. Silvestre spero di poterlo recuperare, oggi si allenerà».

Una battuta anche su Gastaldello, il capocannoniere che non ti aspetti: «Il mister mi sta motivando», scherza il giocatore. Si torna quindi a parlare dell’avversario. Gasperini ha detto che non si sente inferiore alla Sampdoria, il commento del tecnico doriano in proposito: «Penso che se giochiamo come sappiamo possiamo vincere con chiunque; d’altra parte se sbagliamo approccio possiamo perdere con chiunque». Intervengono così Gastaldello e Palombo: «Noi siamo i veterani dovremmo caricare i nostri compagni», spiega il difensore; «Dobbiamo avere sempre l’equilibrio giusto in questo genere di partite, ci penseremo noi a mettere i più giovani sulla retta via», conclude il numero 17.

Difficile fare un pronostico«Posso promettere che chi giocherà, darà tutto». E in chiusura, una considerazione sul numero di calciatori “tifosi” in campo: il giovane Luca Rizzo sarà l’unico genovese e sampdoriano ad avere la possibilità discendere in campo. Ciò non è necessariamente un fattore prositivo, secondo l’allenatore della Sampdoria: «Può essere un’arma a doppio taglio l’essere genovese e vivere la gara più degli altri. Penso a De Rossi a Roma, che è tifoso, e durante i derby si vede che ha qualche difficoltà più degli altri. Non credo porti qualche vantaggio o svantaggio».

Con la collaborazione dell’inviato da Bogliasco Gabriele Corso.

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