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2014

GdS – Viviano e la sfida con Sinisa: «Alla Samp mi trovo benissimo»

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Un siparietto con Ferrero apre l’intervista di Emiliano Viviano con “La Gazzetta dello Sport”. A Bogliasco, il portiere blucerchiato incontra il presidente e Ferrero mette subito sull’attenti il ragazzo: «Guardi che se prendi un gol, ti rovino la testa…». E Viviano: «Perfetto!». Al centro sportivo “Gloriano Mugnaini”, l’estremo difensore del Doria racconta l’impatto con la Samp: «Mi trovo benissimo. Sono qui per la possibilità di poter giocare e poter dimostrare di far bene, dopo un anno passato a guardare gli altri. E’ stata comunque una buona esperienza, perché il calcio inglese è il più bello del mondo e ho scoperto i motivi per i quali si dicono queste cose. Ora è venuto il momento di giocarsi le proprie chance».

ESPERIENZA UK E NAZIONALE – L’esperienza all’Arsenal è stata formativa: «Io cerco sempre di vedere il lato positivo delle cose – dice Viviano a “Thank Gol It’s Friday”, rubrica di Gazzetta.tv – Son tornato qui cresciuto». Andrea De Caro chiede se le mani di Viviano saranno quelle adatte per difendere la porta della Samp: «Speriamo! Parlare prima non mi piace. Son convinto delle mie qualità: se le ho dimostrate quando ne ho avuto le possibilità, vuol dire che ce le ho. Voglio dimostrare che non ho perso le mie capacità». Magari per riconquistare la nazionale e portare la Samp in Europa: «La Nazionale è l’obiettivo di qualunque ragazzo: ho fatto parte del gruppo per due anni in maniera meritata e ho fatto qualche partita. Non capisco le polemiche: se l’allenatore sceglie un altro al posto tuo, le scelte vanno rispettate».

TENSIONE E SPONSOR – Samp-Torino scelta dalla Gazzetta come partita di cartello del week-end, tra la sorpresa del passato e quella del possibile futuro. Sarà anche la prima in A in casa della Samp del 2014-15: «Il Ferraris è meraviglioso, c’è un’atmosfera bellissima: non vedo l’ora di esordirci da “casalingo”. Un po’ d’emozione c’è sempre, ma ho già giocato a Palermo e l’adrenalina si è sciolta. I primi dieci minuti a Palermo ero teso, poi c’ha pensato Dybala a farmela passare…». Sin City 2″ sarà lo sponsor della Samp: «Un’iniziativa carina per promuovere gli spettacoli e siamo contenti di indossarla».

COMPARSE E ULTRAS – Dal campo si passa al cinema, con un riferimento a “Ultrà” di Ricky Tognazzi, dove compare anche il presidente Ferrero. Da comparsa a presidente: «Non avevo connesso immediatamente l’attore al presidente. Quando dicevano che era stato anche attore, allora ho riconnesso il film alla faccia del presidente…». Viviano stesso è stato spesso definito un portiere-tifoso (fede viola) e ha detto che gli ultras rappresentano la parte sana del calcio: «Ritengo che senza tifosi non ci sarebbe il calcio. A volte si sfociano in cose che non hanno a che fare con il mondo ultras, come avvenuto per la finale di Coppa Italia. In Inghilterra non c’è bisogno di tornelli, nominativi o precedenti penali: se sgarri, ti buttano in prigione e buttano la chiave. Forse il dialogo sarebbe la strada migliore: la gente spende soldi e fatica per il calcio che noi calciatori sogniamo tutte le domeniche».

SLA E SUPERCAZZOLE – Samp-Torino non solo perché partita di cartello, ma anche per l’iniziativa decisa dal presidente Ferrero di donare metà dell’incasso di Samp-Torino per la ricerca contro la SLA: «Non so se essa sia correlata al calcio, ma sicuramente il calcio può dare una mano a combattere questa malattia che sta causando tanta tristezza in Italia». Si scopre anche il lato giocherellone di Viviano, spesso autore di scherzi ai compagni di squadra: «Spesso con Raggi, adesso al Monaco e mio amico, eravamo artisti della supercazzola». A Mihajlovic non la farebbe: «Non sia mai: magari torna con il fucile».

SFIDA TRA SINISA ED EMILIANO – Sul Viviano para-rigori c’è una buona reputazione, ma sulle punizioni di Mihajlovic c’è qualche difficoltà. Il tecnico serbo sostiene ancora di metterne tre su cinque su calcio da fermo. E così parte la sfida con toni western tra Mihajlovic e Viviano sui calci di punizione: su cinque calci piazzati, il tecnico sampdoriano ne mette due, coglie un palo e una traversa e sbaglia l’altro. Un buon bottino per Sinisa, che non manca di fare qualche commento a Viviano: «E’ imparabile» o «Per parare ci devi mettere i guanti nelle mani».

SMS A FEDERER – Sul rapporto con la tecnologia, Viviano: «Ho i profili ufficiali perché è giusto relazionarsi con i fan. Tuttavia non sono il massimo del social user, ma i social network non sono i miei preferiti». Se potesse mandare un sms, Viviano lo scriverebbe a un personaggio dello sport. Dal momento che ha incontrato Valentino Rossi ed esclude Michael Jordan, Viviano pensa a Roger Federer: «E’ uno dei miei idoli, sia nell’atteggiamento che nello sport». Sul messaggio da mandare al tennista svizzero: «Vinci un altro slam. Anche perché ci sono molti tifosi di Nadal e Djokovic e ci terrei che Roger ce la facesse, anche se l’età pesa…».

TORRE/1 – Grande rapporto con la curva, tifoso della Fiorentina, ma Viviano è ora calciatore della Samp. De Caro gli pone un confronto tra simboli fiorentini e genovesi nel famoso gioco della torre. Sul chi buttar già tra Della Valle e Ferrero: «Della Valle è una persona meravigliosa, ma ora il mio presidente è Ferrero». Tra Montella e Mihajlovic: «Mihajlovic è il mio allenatore. E poi se non lo scelgo, c’è il rischio che mi meni dopo». Tra la Fiesole di Firenze e la Gradinata Sud di Genova: «La curva della Samp è meravigliosa, ma la Fiesole è la mia Fiesole». Europa con la Samp o scudetto con la Fiorentina: «Mi volete morto… sono professionale: dico Europa con la Samp».

TORRE/2 – Inno di Narciso Parigi o “Ma il cielo è sempre più blu” di Rino Gaetano: «Sento Rino Gaetano per tanti motivi, quindi scelgo lui, anche se l’inno di Parigi l’ho cantato per tanti anni». Sul cinema, lo scontro è tra Villaggio e Benigni: «Paolo Villaggio ha segnato la mia infanzia, visto che i Fantozzi li so a memoria. Però Benigni è un genio sia della comicità che della drammaticità, perciò mi tengo lui». Ribollita o trenette al pesto: «La ribollita». Per finire, De Caro chiude con la schedina di Viviano. E su Samp-Torino, il portiere non ha dubbi: «Uno». Il titolo che Viviano vorrebbe leggere su “La Gazzetta dello Sport”: «Il calcio italiano è tornato grande. Gli stadi di proprietà sono la strada giusta, ha fatto la differenza sia in Germania che in Inghilterra».

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