Puggioni a SampNews24: «Mai rilasciate dichiarazioni ufficiali. Genoa rifiutato per rispetto della Samp» - Samp News 24
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2014

Puggioni a SampNews24: «Mai rilasciate dichiarazioni ufficiali. Genoa rifiutato per rispetto della Samp»

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Christian Puggioni in questi giorni è stato al centro di una querelle tra tifosi sampdoriani: l’estremo difensore del Chievo, che non ha mai nascosto la sua fede calcistica essendo un ex blucerchiato, è stato però vittima di una diffusione e pubblicazione di dichiarazioni non ufficiali collegate alla sua persona tramite i social network. Una pratica che ha creato non pochi problemi all’immagine del giocatore a livello professionale, nonostante sia stata largamente apprezzata dai tifosi blucerchiati la sua dichiarazione d’amore per la Sampdoria. 

Per poter chiarire la situazione e per poter mettere la parola fine alla vicenda, che nel frattempo sui social continua a diffondersi a macchia d’olio, Christian Puggioni ha voluto affidare alla nostra redazione le sue parole per raccontare anche come la situazione si è evoluta. 

Si inizia dal principio, da dove è iniziato tutto, con i problemi legati al Chievo Verona: «È una storia un po’ paradossale per certi versi; in sette mesi passare da titolare ai margini della rosa non è facilmente spiegabile. Probabilmente tutto nacque da un episodio spiacevole nella scorsa estate, che ormai è storia vecchia. Dopo sette mesi, cambiando allenatore in una situazione comunque particolare, Corini mi chiese di riavvicinarmi al mio compagno di squadra, Roberto Guana, per il bene tecnico della squadra; tra l’altro l’allenatore in prima persona garantì per Guana assumendosene la responsabilità della situazione. Sette giorni dopo venni messo in panchina mentre Roberto – prima escluso – era tornato titolare. A fine anno l’allenatore comunicò al mio agente che non rientravo più nei suoi piani. Situazione strana visto che sotto la sua gestione avevo conquistato il record di imbattibilità nella storia del club, un traguardo importante per un giocatore».

«In estate si sono presentate alcune occasioni, tra queste Sampdoria, Sassuolo e Palermo. Quindi arriviamo al momento della Coppa Italia: ci fu uno scambio di parole con un mio compagno, niente di particolarmente rilevante, ma essendo un comportamento recidivo (visti i precedenti dell’anno prima) la società mise sul mercato entrambi:per par condicio avremmo dovuto cambiare squadra entrambi. Sono nate delle trattative che non mi avrebbero portato alcun miglioramento dal punto di vista tecnico; ci fu la trattativa con il Genoa: l’accordo tra le società era stato raggiunto e quindi sarei dovuto andare lì, anche perché nel frattempo Bizzarri era andato al Chievo».

«Questa operazione prevedeva un prestito con eventuale prolungamento del contratto da parte del Chievo. Facendo le dovute valutazioni a casa, con la mia famiglia, abbiamo deciso che non era congeniale questo trasferimento, vuoi per il progetto tecnico, vuoi per la fede calcistica: sarebbe stato irrispettoso verso una maglia che mi aveva dato la possibilità di iniziare a giocare a calcio. Se sono in Serie A, voglio credere che sia merito di quella trafila in un settore giovanile importante quale quello della Sampdoria. Inoltre sarebbe stato poco professionale verso il Genoa andare senza le giuste motivazioni: mi sono sempre ripromesso che quando avrei scelto una squadra lo avrei dovuto fare dando tutto me stesso, non solo per i soldi ma sopratutto per lo spirito che mi doveva animare dentro».

Inevitabile arrivare a parlare del possibile trasferimento alla Sampdoria nel prossimo futuro: «Contatti con la Sampdoria? Ho un agente che si occupa di queste cose. Prima di Viviano c’è stato un sondaggio con richiesta, non so poi perché sia stato scelto un altro giocatore, non siamo tenuti a sapere queste cose. Sicuramente non ho mai nascosto la mia fede calcistica, perciò non ho problemi a dire che sarebbe stato bello tornare alla Sampdoria, è ovvio. Sarò legato al Chievo fino al 2016, ci sarà un incontro per discutere l’evolversi della vicenda. Nell’ultimo periodo ho svolto gli allenamenti a parte perché c’era la gara con la Juventus da preparare quindi abbiamo deciso di mantenere un clima rilassato e tranquillo proprio per evitare problemi. Passato il termine del mercato,  per prima cosa il desiderio è quello di tornare ad allenarmi e a fare il mio lavoro. Conosco la strada del lavoro e ogni giorno è figlio del passato».

Puggioni conclude parlando della situazione che si è venuta a creare sui social network, riportando dichiarazioni circa il suo rifiuto al Genoa: «Ora leggo tante cose riguardanti la mia persona sui social network. La cosa mi intristisce parecchio. Un conto è avere una fede calcistica un conto è l’offesa ad altri. Sono di Genova e ho tanti amici genoani quindi lungi da me l’idea di offenderli. Proprio per il rispetto che ho della mia professione e degli avversari sul campo, ci tengo a specificare che queste sono le mie uniche parole reali e non ho mai rilasciato dichiarazioni ufficiali a nessuno. Sui social spesso girano tante bufale».

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