2014
#OSTItempestaincorso
“Essere (o provare ad essere ottimista) o non essere (continuamente pessimista), questo è il problema: se sia più nobile d’animo sopportare gli oltraggi, i sassi e i dardi dell’iniqua fortuna (la decisione di Edoardo Garrone), o prender l’armi contro un mare di triboli e combattendo disperderli (la diffidenza su Massimo Ferrero). Chiedo scusa a William se prendo in prestito (con diritto di riscatto e contro riscatto) un suo profondo pensiero. Chiedo scusa anche per la mia prolungata assenza (per chi l’avesse sentita ovviamente) ma la salvezza era cosa normale, di poca emozione nelle ultime miglia e poi mi sentivo al sicuro con San Sinisa al timone. Ora però è cambiato il vento. Vento forte, forse anche per uno duro come lui, abituato alla guerra. Vento proveniente dal Sud. Dicono che lo scirocco secca l’aria ed alza la polvere sulle coste del Nordafrica, che porta tempeste sul mediterraneo e tempo freddo ed umido su Genova. Mi dicono che lo Scirocco dura giorni e giorni, e che soffia ancora, anche a Bardonecchia, e porta con sé cambiamenti.
Il mare in burrasca non mi ha fatto star bene ma ora che siamo tornati in porto, in attesa di un nuovo viaggio, sto meglio. Ho rimesso ordine nei pensieri, torno a scrivere cercando di non muovermi dal Molo Andrea Doria, da una posizione da attento osservatore. Proviamo. Proviamoci amico William: “Morire, dormire, nulla di più, e con un sonno dirsi che poniamo fine al cordoglio e alle infinite miserie naturale retaggio della carne, è soluzione da accogliere a mani giunte”. Andiamo avanti tra diffidenza, paura e il nostro orgoglio dopo lo scherzetto di Edo. Avanti tra parole da soap, proclami da Kolossal, di chi fa altro nella vita e non conosce la storia del Baciccia. Ci siamo scomposti per l’inno da cambiare, sorpresi dall’addio a Braida (anzi no, “non ti ho ancora tradito…”. E quindi Ariedo? “Vedremo…”) e per la mancanza di un sampdoriano doc all’interno del Cda della nostra squadra. Abbiamo ritrovato forza e un fronte comune (voi, non io…) andando contro Delio Rossi tra bisticci di regole e regolamenti (e chissà le prossime…) per cadere nuovamente sulla ‘conta’ a Bogliasco e su quella di abbonamenti che sono da SCUDETTO. Ma il vento spazza via tutto, anche Alberto Marangon che dice addio dopo 12 anni di famiglia Garrone e poco importa se va a Bari (quante battaglie dialettiche…) poi Caroli e altri marinai blucerchiati che hanno deciso di buttarsi a mare piuttosto che diventare prigionieri di un Ciak al risparmio…
Insomma caro Presidente tra promesse (comprese quella di Samp Tv Nazionale e di una Bogliasco Academy del Calcio, poi da mantenere) e un entusiasmo incontenibile sento la necessità di darle un consiglio al di là degli annunci di mercato, di sorprese future per il nostro allenatore.
Ben venga il suo essere Beppe Grillo (strana assomiglianza…) del calcio ma solo se accompagnato dal Dio denaro che nel calcio serve tanto come avere buone idee, persone giuste al proprio fianco e quella miss euforia che può far cambiare una partita non un campionato. “Morire, dormire, sognare forse: ma qui è l’ostacolo, quali sogni possano assalirci in quel sonno di morte quando siamo già sdipanati dal groviglio mortale, ci trattiene: è la remora questa che di tanto prolunga la vita ai nostri tormenti…”. Non scomoderò ancora sir William Shakespeare ma il cammino di emozioni che il tifoso blucerchiato (ovviamente diviso) sta vivendo dall’arrivo improvviso di un nuovo Vittorio Cecchi Gori più che Aurelio De Laurentiis mi è stranamente contagioso. Mi chiedo a giorni di distanza il perché di questa decisione di Edo, per alcuni ‘vendetta’. Perchè ci hai messo in queste così generose buone mani? La risposta si trova anche tra i bar Sport, tra la gente che lo ha corteggiato, forse anche amato ma mai sopportato fino in fondo e portato all’altare come successe invece con Paolo Mantovani. Forse non si sapeva far amare. Nè lui, né le persone che lo circondavano a corte. Non voglio giudicare ancora nel merito il signor Ferrero ma se alla mini rivoluzione blucerchiata (inutile negarla…) raccolgo la riflessione silenziosa di Sinisa Mihajlovic e non aggiungo altro. A me, lei, sta molto simpatico, davvero…
Ps: Ma la Liguria non era un paese per vecchi come Samuel?
Per gli amanti di W.S. e chi ci rivede un po’ la Samp…: “Chi vorrebbe, se no, sopportar le frustate e gli insulti del tempo, le angherie del tiranno, il disprezzo dell’uomo borioso, le angosce del respinto amore, gli indugi della legge, la tracotanza dei grandi, i calci in faccia che il merito paziente riceve dai mediocri, quando di mano propria potrebbe saldare il suo conto con due dita di pugnale? Chi vorrebbe caricarsi di grossi fardelli imprecando e sudando sotto il peso di tutta una vita stracca, se non fosse il timore di qualche cosa, dopo la morte, la terra inesplorata donde mai non tornò alcun viaggiatore, a sgomentare la nostra volontà e a persuaderci di sopportare i nostri mali piuttosto che correre in cerca d’altri che non conosciamo? Così ci fa vigliacchi la coscienza; così l’incarnato naturale della determinazione si scolora al cospetto del pallido pensiero. E così imprese di grande importanza e rilievo sono distratte dal loro naturale corso: e dell’azione perdono anche il nome…”.