Braida tra buonuscita e vie legali. Ma il contratto è un mistero

Ariedo Braida avrebbe dovuto iniziare a lavorare per la Sampdoria a partire dal 1 luglio 2014. Garrone, come affermato da ambo le parti, aveva stretto un gentlemen agreement con Braida e il contratto vero e proprio sarebbe stato stipulato in un secondo tempo e poi depositato in Lega. Tutto questo prima che il 13 giugno Garrone vendesse la Sampdoria a Massimo Ferrero.

Ora si sente parlare di “ragionamenti sulla buonuscita” che la Sampdoria starebbe trattando con Braida. Per parlare di buonuscita però ci dovrebbe essere un contratto in essere tra le parti, un contratto che attesti un rapporto di lavoro che, a seguito del cambio di proprietà, non continuerà tra le parti. Ma fattualmente non c’è nessun contratto tra Braida e la Sampdoria.

Si sente anche parlare di “vie legali” tra le parti. Di fatto, se c’è stato un gentlemen agreement tra le parti non suffragato da altra documentazione, per la natura dell’atto stesso non può essere impugnato in tribunale. È un accordo tra gentiluomini, scritto o orale che sia, ma non è un contratto. Il dubbio a questo punto, se si parla di buonuscita e di vie legali, è che tra Garrone e Braida ci fosse qualcosa di più.

Quello che sappiamo è che sicuramente non c’era un contratto depositato in Lega, ma potrebbe esserci una scrittura privata tra i due, atto comunque personalissimo tra Garrone e Braida che sarebbe difficile far rientrare negli atti soggetti a trasferimento con l’azienda. La domanda che ci si pone adesso è, quale è stato il reale e soprattutto legale accordo tra Garrone e Braida che impone a Ferrero di trovare un accordo per la buonuscita per evitare le vie legali? La risposta è ancora avvolta nella nebbia dell’incertezza. Ma sicuramente non c’è un contratto.