Doimi e i fisioterapisti: «I ragazzi della Samp? Hanno un grande potenziale» - Samp News 24
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2014

Doimi e i fisioterapisti: «I ragazzi della Samp? Hanno un grande potenziale»

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Non solo i preparatori atletici, ma anche i fisioterapisti hanno un loro peso nel calcio. Specie se hanno per amico uno come Didier Drogba o Diego Simeone. Ha partecipato a due Mondiale, vinto due scudetti (tra cui proprio quello con la Samp nel ’90-’91) ed è uno dei fisioterapisti più stimati nel mondo del calcio. Così si racconta Mauro Doimi, un talento nel suo campo e uomo dalla grande riservatezza: «Io non sono un calciatore che merita la vetrina, l’ho fatto il calciatore ma non con esiti brillanti (ride, ndr). Lavoro dietro le quinte, provo ad aggiustare i giocatori e cerco di migliorarmi, perché credo che chi sta fermo è perduto».

Sembra che proprio Drogba lo volle per la sua Costa d’Avorio ai Mondiali del 2010: «Didier l’ho conosciuto al Chelsea e si è creato un bel feeling. E’ stato lui a proporre a Eriksson di portarmi ai Mondiali e visto che anche con il mister avevo un ottimo rapporto la cosa si è concretizzata». Doimi ha lavorato con molti allenatori leggendari, forse qualcuno l’ha impressionato più di altri: «Avete fatto dei nomi (Boskov, Hiddink, Mourinho, Scolari, ndr) che non hanno bisogno di commenti. Se devo citarne uno, dico Marcelo Bielsa perché mi ha impressionato da C.T. dell’Argentina al Mondiale del 2002 – racconta Doimi a “Il Secolo XIX” – E’ un visionario, un uomo più avanti, un vero maniaco dello studio. Lo chiamano “El Loco”, il pazzo, ma è solo un grandissimo professionista».

Ci si chiede quali siano i rapporti tra allenatori e fisioterapisti: «Dipende molto dai rapporti che si creano. Vi racconto un aneddoto su Mourinho: era la vigilia di un Chelsea-Barcellona. Mou mi avvicina e mi dice di portar via Damien Duff dopo pochi minuti di allenamento, così tutti crederanno che non potrà giocare. Lo feci con una farsa divertente e Duff fu tra i migliori in campo – confessa il fisioterapista della Samp – Mou è special per questo: non ha giocato a calcio, ma in strategia e psicologia non è secondo a nessuno».

Chissà invece quale è stato l’impatto di Sinisa Mihajlovic nello spogliatoio: «Anche lui è un grande. Sui media si parla sempre del fatto che è un trascinatore, ma dentro lo spogliatoio si vede meglio. Studia e si prepara tanto, ha avuto il vantaggio di essere un grande campione ma non si ferma». Difficile dire il campione che abbia messo più in difficoltà Doimi nella sua lunga carriera: «Più sono campioni, più hanno esigenze. Forse dico Simeone della Lazio, che ne aveva sempre una: era una continua richiesta di aiuti per dolori e doloretti e non sapevi come prenderlo, perché aveva un carattere forte. Poi siamo entrati in confidenza e diventati non amici, ma fratelli. Non sono stupito dei suoi successi da allenatore: si vedeva che aveva carisma da vendere».

La Samp intanto si è salvata con 9 giornate d’anticipo e la stagione è stata positiva anche per i fisioterapisti: «Siamo una squadra di quattro, che oltre al sottoscritto è composta da Roberto Capannelli, Maurizio Lo Biundo e Giacomo Gazzarri. Siamo insieme da due anni e ripartiremo a luglio». Un commento finale sui ragazzi della Samp: «Non ci sono bizzosi, anzi sono tutti ragazzi per bene. Però direi che stanno persino rendendo meno di quello che potrebbero in termini di potenzialità. E’ una squadra molto giovane, ma sono atleti con eccellenti mezzi. Sono pronto a scommettere anche sull’esplosione di chi ha fatto vedere di meno in questi anni…».

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