2014
Il pagellone di SN24 – Andrea Costa
Doveva essere la stagione della conferma, la stagione che nella quale si sarebbe imposto in Serie A. E invece complice l’ascesa di Regini, l’esplosione di Mustafi, il cambio di modulo, l’allineamento dei pianeti e le profezie dei Maya, Andrea Costa non ha disputato il campionato che in molti si sarebbero aspettati. Molto probabilmente tutti quanti ci ricorderemo di lui più per la riga di insulti proferiti contro Icardi in Sampdoria – Inter, che per le sgroppate sulla fascia alla Roberto Carlos o per gli interventi alla Baresi…
Una stagione a due facce per il centrale classe 1986, cominciata da titolare con Delio Rossi, terminata in panchina con Mihajlovic. Si potrebbe anche dire che giocando come centrale di difesa a 3 e cursore sinistro di centrocampo a 5 abbia ottenuto dei buoni risultati, e i voti in pagella sono lì a dimostrarlo. Tuttavia, se con il cambio di guida tecnica il ragazzo non è stato in grado di guadagnarsi la conferma né con un Gastaldello lontano dai tempi migliori, né con un Vasco Regini (forse adattato, ma forse anche no) sulla fascia, evidentemente qualcosa non andava nemmeno nella prima parte di campionato.
Il discorso è molto più semplice di quanto si possa pensare: Costa è un terzino sinistro che però dà il meglio di sé schierato a sinistra in una difesa a tre. Il fatto che dia il meglio in quella posizione, non vuole certo dire che sia un fenomeno nel ruolo, sia chiaro. Ma già in passato ha dimostrato come in una linea a 4 sia un pesce fuor d’acqua, sia al centro, sia sulla corsia mancina. Quindi c’è poco da stupirsi se il tecnico serbo ha preferito altre soluzioni, relegando Costa alla panchina.
Facendo una pura e semplice media matematica dei voti delle singole prestazioni offerte nelle sue 20 presenze in campionato, ne esce un 6-, un 5/6, chiamatelo come volete. La realtà è che finché il modulo gli ha offerto la possibilità, ha dato il meglio di sé.