Il pagellone di SN24 – Vincenzo Fiorillo

Avrebbe dovuto affrontare la stagione in un’altra città, con altri dolori addosso, magari vestendo i panni – per la prima volta nella carriera – del titolare in massima serie. E invece niente, Vincenzo Fiorillo ha perso anche quest’anno l’ennesima occasione di poter davvero spiccare il volo. Non per colpa sua, sia chiaro, ma il risultato finale non cambia comunque.

Appena 7 le presenze in questa stagione, 2 in Coppa Italia e 5 nelle ultime giornate del campionato appena terminato. Pochi i minuti in campo, troppo pochi per giudicare quello che è il ruolo più difficile, nel quale i valori reali emergono nell’arco dell’intera stagione. Possiamo comunque provarci. Doti tecniche e atletiche non sono mai state messe in discussione in passato e anche quest’anno il Falco di Oregina, ha dimostrato di avere riflessi e reattività da titolarissimo in Serie A: basti vedere la doppia parata su Florenzi in Coppa Italia, cose che i tifosi blucerchiati non vedevano più dai tempi di Storari.

Tuttavia, in occasione di Sampdoria – Napoli, il buon Vincenzo ci ha ricordato come mai, forse, la scelta di non schierarlo titolare nell’intera stagione è stata saggia, commettendo almeno 2 grosse papere: Sul 2-0 di Insigne e nella punizione di Callejon. In ogni caso, per una semplice questione strategica ed economica, forse avrebbe comunque meritato più spazio, dato che il collega carioca non è certo l’erede di Yashin e un rigore parato nei Playoff è troppo poco per renderti un possibile titolare.

Solo dando fiducia senza riserve a un portiere, questo potrà davvero dimostrare di che pasta è fatto, quali sono i suoi reali limiti, il suo valore assoluto. E questo ragazzo di 24 anni, ha avuto ancora troppe poche occasioni di mettersi in mostra. Forse, giocando dalla prima di campionato, non avrebbe commesso quei due errori da brividi, forse a quest’ora si starebbe parlando della meravigliosa stagione di Fiorillo. O forse alla quindicesima di campionato gli sarebbe subentrato Da Costa, sempre più idolo della folla, a salvare (gulp!) il salvabile. Per fortuna, non lo sapremo mai.

Facendo una semplice media matematica dei voti assegnatigli nelle nostre pagelle, il risultato è un 6+. Visti i pochi elementi in mano, è probabilmente la valutazione più corretta.