Mancini jr.: «Samp, sarebbe un sogno giocarci. Mio padre...» - Samp News 24
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2014

Mancini jr.: «Samp, sarebbe un sogno giocarci. Mio padre…»

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Il papà incantava il Ferraris, lui sogna di farlo: Andrea Mancini, classe ’92 e secondogenito di Roberto, ha passato un anno all’Honved di Budapest, ma sogna di vestire blucerchiato: «E’ l’unica squadra dove tornerei di corsa, è la società del cuore, sono i colori della pelle, quelli “magici che ci fanno venire i brividi”». Dichiarazione d’amore forte e ci sono già rapporti con Mihajlovic: «Indiretti. Che papà e Sinisa siano amici non è un mistero, in Sardegna ci incrociamo d’estate. Ricordo che negli anni all’Inter mi diede suggerimenti per le punizioni, ma è inutile vi dica che non ho imparato a batterle come lui. Nessuno le batte come Sinisa. Io poi sono Mancini di cognome, ma di piede destro, mentre lui ha un mancino da paura».

Ci si chiede se Mancini jr. sia pronto per il calcio italiano: «Non sta a me dirlo: quello che posso dire è che ho concluso la mia prima stagione qui all’Honved e rispetto all’inizio un po’ salita ho finito bene, giocando e dimostrando il mio valore nel ruolo che mi è più congeniale, da trequartista». Il campionato, però, è già finito per lui: «Mi sono fatto male e salterò le ultime due. All’inizio non è stato facile inserirsi, Budapest è bellissima, ma a vent’anni trovarsi lontani da casa, senza sapere la lingua, non è semplice – ha raccontato Mancini jr. a “Il Secolo XIX” – Tra l’altro giocavo in un ruolo non mio, ovvero regista difensivo, mentre ora più avanti sono più a mio agio. L’esperienza all’estero è stata formativa e non tornerei indietro già ora, a parte per il sogno nel cassetto di prima…».

Chissà cosa consiglia il padre Roberto: «Papà ha il suo da fare a Istanbul con il Galatasaray e non può venire a seguirmi, sa che i giocatori dimostrano in campo quello che valgono e quindi mi sprona a dare tutto. Il calcio ungherese sta crescendo, non è un caso che adesso si parli di Gattuso pronto a sbarcare al Videoton e di altri che scelgono di provare…». Alla Samp c’è Mihajlovic, ma il nome che porta non sarà mai un lascito facile per il ragazzo: «Se è per questo è un sogno anche per lui, ma se ne riparlerà tra qualche anno: papà vorrebbe finire la carriera a Genova, chiudere nella società che più di ogni altra gli sta nel cuore. Sarebbe il massimo».

Per ora, Mancini sr. resta in Turchia: «Come vedete i nomi dei tecnici italiani vengono accostati settimanalmente a quasi tutte le grandi panchine. Lui oggi sta bene al Galatasaray, ha trovato una società importante e un progetto serio. Istanbul, poi, è una delle città più belle del mondo. Vedremo». Lunedì, intanto, Mancini tornerà all’Olimpico di Roma per la festa della Lazio, dove incrocerà Mihajlovic: «Loro sono molto legati e certamente si confidano quando parlano delle rispettive esperienze e della Samp, che entrambi amano. Se volete sapere cosa penso di Mihajlovic a Genova, dico che la Samp dovrebbe tenerselo stretto: uno così ti cambia la squadra. Lo ha già dimostrato quest’anno. Parlo da tifoso: io spero resti!».

Nell’Honved di Budapest, la pattuglia italiana è nutrita, ma si è appena dimesso Marco Rossi, suo tecnico ed ex Samp: «Mister Rossi veniva da un periodo un po’ così con la società, adesso vedremo cosa succederà. Il gruppo è giovane, la proprietà è solida e il d.g. Cordella ha fiuto e ambizione». Si parla di Francesco Moriero come prossimo tecnico: «Se ne parla anche qui in Ungheria, ma non dovete chiedere a me. So che è sotto contratto con il Lecce: vedremo cosa succederà». L’ultima domanda è su quando vedremo Mancini jr. al Doria: «Dipendesse da me, direi già domani contro il Napoli. Scherzi a parte, prima o poi uno di noi verrà: ne sono sicuro».

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