Esclusiva – Mondonico: “Vi presento Carlo Osti. Sulla Samp…”

Carlo Osti nuovo direttore sportivo della Sampdoria. Ai tifosi più curiosi, la domanda è sorta spontanea: chi è? La redazione di SampNews24.com ha voluto togliere ogni dubbio dalla mente dei sostenitori blucerchiati e, in esclusiva, ha intervista Emiliano Mondonico. Perchè lui, vi starete chiedendo? L’ex tecnico del Novara ha allenato Carlo Osti e, dunque, chi meglio di lui può conoscerlo?

Ci racconti il Carlo Osti calciatore…

“Me lo ricordo come un tipo tosto, agonisticamente eccellente che non mollava mai. E’ un giocatore sul quale potevi sempre fare affidamento, Osti era più tenace che tecnico. A lui toccava il giocatore più pericoloso e difficilmente faceva vedere palla all’avversario”. 

E uomo…

“Carlo è consapevole dei propri limiti e la sua forza, un tipo umile. Sicuro, anche, di quelle che erano le sue potenzialità. Era sempre l’uomo giusto al punto giusto”.

E in qualità di direttore sportivo…

“Dov’è stato ha sempre fatto bene, di lui non si parla mai male. Nel tempo ha trasportato questa sua indole anche nel lavoro di direttore sportivo, ha messo in luce le sue conoscenze. E’ un direttore sportivo che non va mai sotto la sufficienza”.

Via Ferrara e Sensibile, ecco Rossi e Osti…

“Sensibile aveva scelto Ferrara ed è stato giusto andarsene, tra allenatore e tecnico si crea una simbiosi e se le cose non vanno bene è giusto che venga cambiato l’assetto tecnico della società. Ecco perchè si è cambiato tutto, ma è una cosa normale”.

Nonostante la qualità presente in rosa, in casa Samp, si parla di salvezza…

“Nessuno avrebbe pensato ad una Sampdoria in lotta per non retrocedere. Il cambio della guida tecnica può portare la squadra blucerchiata alla normalità, quale? Attualmente la Samp è da metà classifica”.

Il mercato di gennaio è alle porte e Rossi dovrà fare delle scelte…

“Il tecnico non ha molto tempo e deve valutare la squadra. Mi auguro che nelle vacanze di Natale, invece di riposarsi, la Samp faccia un lavoro tecnico-tattico in modo da assimilare bene gli schemi e sfruttare la sosta. C’è una cosa che non farei se fossi allenatore…”

Cioè?

“Concedere quindici giorni di libertà alla squadra, anche se sono obbligatori. Però, a mali estremi, estremi rimedi”.