2014
Krsticic: «Boskov il nostro Mourinho. Obiang? Proverò a convincerlo a restare»
Questa settimana è scomparso Vujadin Boskov. E tra i giocatori della Samp, c’è forse qualcuno che può capire meglio la sua grandezza, ovvero il suo connazionale Nenad Krsticic: «Non ho mai avuto la fortuna di incontrarlo. Ne ho sentito parlare un gran bene, come tutti. E’ stato uno degli allenatori più bravi del mondo e una persona eccezionale. Ho visto che in parecchi usano le sue espressioni celebri, credo sia un modo per continuare a tenerlo in vita. Quando la Samp ha vinto lo scudetto io ero appena nato, ma per noi ragazzini serbi era una figura mitica. Diciamo che è stato un po’ il nostro Mourinho. So che in Serbia ci sarà un minuto di silenzio in ogni partita, so che ci sarà anche a Parma e che giocheremo con il lutto al braccio».
PARMA, CERCASI VITTORIA – Riguardo il calcio giocato, si va a Parma per giocarsela: «Non solo a Parma, ma anche contro Napoli e Udinese. Vorremmo finire bene questa stagione. Sono tre gare con un coefficiente di difficoltà alto, per diversi motivi. Iniziando da Parma, loro pensano ancora all’Europa League, sono forti e hanno individualità forti – racconta Krsticic a “Il Secolo XIX” – Noi ce la giocheremo nel solito modo, cercando di proporre il bel gioco di Mihajlovic. La differenza, come sempre, la farà la testa. Se avremo la mentalità giusta, potremo giocarcela. Altrimenti siamo destinati a soffrire».
CASSANO E IL PARTIZAN – Ci sarà anche Cassano, che in epoca blucerchiata aveva predetto il futuro di Krsticic: «Quando avevo diciotto anni. Non avevo potuto frequentarlo molto in quel periodo, ma come ho già avuto modo di dire, di lui conservo un ottimo ricordo. Mi ha dato tanti buoni consigli. Non rientravo nel gruppo di quei giovani che “massacrava”. Qualche giorno fa mi è tornata in mente la gara contro il Partizan, in Europa League. L’aveva vinta praticamente da solo pur essendo al 30% della condizione. Di lui avevo già sentito parlare in Serbia, ma quella sera uscì dallo stadio convinto di essere in squadra con uno degli attaccanti più forti in Italia».
I COMPITI DI MIHA – Ci si chiede se i due abbiano mantenuto i contatti: «No. Ma quando ci incontriamo, parliamo sempre un po’. Ultimamente lo vedo più tranquillo, sembra che non faccia più casini. Sta giocando per la squadra. Domenica, se è in giornata, sarà un osso durissimo». Il problema è che Krsticic, intanto, è stato criticato. Sembra che il serbo sia un po’ sottotono nell’ultimo periodo, senza assist o gol: «Gioco indietro in realtà. In avanti sono già in quattro, bravissimi nel tiro e nell’uno contro uno. Mihajlovic mi ha dato altri compiti. Devo fare bene la fase difensiva e sbagliare meno passaggi possibili. Certo, se facessi qualche gol, sarebbe meglio anche per me: acquisterei più visibilità. Però prima di tutto penso a svolgere quanto mi chiede il mister. Penso di esser riuscito ad accontentarlo».
LAVORO OSCURO – Con il Chievo, il serbo ha toccato bene parecchi palloni: «Il ruolo dei due centrocampisti del 4-2-3-1 è poco appariscente. Magari la gente non se ne accorge. Anch’io mi rendo conto che per dieci minuti non tocco palla, però di esser sempre dove devo. E anche se non tocco palla, vi assicuro che corro». Krsticic spiega meglio le sue mansioni: «Marco il centrocampista, vado a raddoppiare, a coprire il buco del terzino quando va avanti., mi abbasso tra i due centrali quando gli avversari vanno sulle fasce… se poi c’è la possibilità di andare in avanti, vado – ribadisce il centrocampista serbo – Ma il mio primo pensiero è aiutare la squadra a non correre rischi. Tanto so che i miei compagni là davanti sono bravi e prima o poi un gol lo fanno».
FUTURO TRA FIGLI E AMICI – Ora si attende un altro traguardo, la nascita del primo figlio: «Nascerà intorno al 24 settembre, quindi a Genova. Si chiamerà Andrej. Mi sono già sposato con Jelena al consolato serbo a Milano, così lei potrà avere un permesso di soggiorno definitivo. Poi l’estate del 2015 ci sposteremo anche di casa». In estate, intanto, Krsticic potrebbe perdere il suo amico Obiang: «Ho letto certe voci di mercato. Non lo so che succederà. A me spiacerebbe molto, ci conosciamo da anni, sono sempre in camera con lui nei ritiri e abitiamo vicino. Però poi le scelte sono tutte da rispettare e hanno dei motivi – chiude Krsticic – Io nelle prossime settimane proverò a convincerlo a restare, magari lo farò vincere alla Playstation… come fa lui. Quando perde, va in giro che l’ha fatto apposta».