2014
Fiorillo e quel sogno: «Fosse per me, giocherei nel Doria tutta la vita»
Mi manda Cassano, avremmo detto su di lui sei anni fa. Era il 2008 e Vincenzo Fiorillo aveva il patrocinato di Fantantonio, all’epoca al primo anno a Genova e desideroso di costruire qualcosa in più. Neanche Fiorillo ha dimenticato le stagioni trascorso con il giocatore barese: «Domani sarà un avversario. Ma posso dire che è il più forte giocatore con cui mi sia allenato, uno dei più grandi campioni in assoluto. Una fortuna aver potuto misurarmi con il suo talento: certo, averlo di fronte è un bel problema per un portiere. Ma io penso solo a fare del mio meglio, in questa fase importante della mia carriera. Io e i miei compagni non vogliamo sbagliare, tanto più che con il mister finore partite ne abbiamo sbagliate poche».
COMPAGNI PASSATI E PRESENTI – Mirante sarà il suo avversario, con cui ha condiviso la maglia blucerchiata per due stagioni: «Mi ha insegnato molto nel periodo in cui è stato al Doria. Ho cercato di rubargli qualcosa perché è un tipo di portiere simile a me, nell’impostazione fisica. E’ un amico e sono contento che si sia imposto fino ad arrivare in nazionale». Da Costa intanto gli ha fatto spazio: «Non spetta a me valutare un amico e un compagno di reparto, ma voglio dire che se ci siamo salvati a marzo il merito è anche suo – ribadisce Fiorillo a “Il Corriere Mercantile” – Sconta, come tutti nel mio ruolo, gli umori del pubblico: tutti ricordano gli errori e le buone cose sono date per scontate. E’ un buon portiere, che ha fatto bene».
TRA UN RITORNO E IL FUTURO – Da Costa fece da riserva a Romero, lui l’ha fatto per Da Costa: «Sergio ha mezzi fisici e atletici impressionanti, credo che con i nostri metodi di preparazione possa ancora migliorare. Sono convinto che farà un grande Mondiale e tornerà dal Brasile rigenerato nel morale. Stiamo parlando di un campione dal valore internazionale». E chissà quale sarà il futuro di Fiorillo: «Ero arrivato in alto troppo presto, ci ho messo un po’ a ripartire, ora voglio vivere senza pensieri queste partite, per dimostrare al meglio il mio valore. Negli ultimi due-tre anni credo di esser migliorato, fuori dal campo come nelle reazioni alle difficoltà. Ora devo giocarmi al meglio l’opportunità di dare una svolta alla mia carriera, fermo restando che il mio sogno è giocare per la Sampdoria».
GIOVANI PRODIGI ACCANTONATI – Una storia simile – la sua – a quella del compagno Stefano Okaka: «Eravamo insieme nelle varie Under, per lui a Roma da ragazzo non è stato facile reggere la pressione della precocità – ribadisce il numero 90 blucerchiato, l’anno scorso a Livorno in prestito – Per un portiere forse è ancora più difficile, si creano aspettative importanti e alle prime difficoltà vieni accantonato. C’è stato un momento in cui avevano perduto fiducia in me e a quel punto contava soltanto quel che io pensavo di me stesso. Non è capitato a uno solo di esser definito “il nuovo Buffon”, poi passano gli anni e Buffon resta lì, mentre i suoi eredi si alternano».
JUVE E QUEL SOGNO CHIAMATO DORIA – A proposito di Buffon, la Juve detiene ora metà del suo cartellino: «Avere alle spalle la fiducia di una società come la Juventus è un conforto importante per l’autostima, ma sbaglierei tutto se pensassi a qualcos’altro che non sia la concentrazione necessaria per giocare al massimo queste ultime gare di campionato. Il resto verrà». E chissà se la prossima estate la società gli dirà che il titolare è lui: «Sarebbe un sogno che si realizza. Fosse per me, giocherei nel Doria tutta la vita – chiude il 24enne Fiorillo – Ma non posso e non voglio più permettermi l’errore di ragionare secondo un orizzonte più lungo della prossima partita».