ESCLUSIVA – Castellini: «Boskov era come un padre. Allenava in modo semplice, ma efficace»

«Ho appreso la notizia tramite Facebook, ho letto un post del Dottor Baldari. Ciò mi ha lasciato molta tristezza, per me era come un padre». Sono le parole di Marcello Castellini, ex difensore della Sampdoria allenato da Vujadin Boskov nel suo secondo atto in blucerchiato, stagione ’97/’98.

Il mondo del calcio perde una figura importante, ma soprattutto un tecnico che, umanamente parlando, aveva lasciato in tutti un ottimo ricordo. «Ci sarebbe da scrivere un libro con tutti i momenti vissuti con lui. È stato più di un padre per tutti: sempre allegro, solare e simpatico. Questo lo abbiamo notato io, i miei compagni e tutte le persone che lo hanno conosciuto». E continua: «Ricordo che lui mi disse, e lo fece scrivere anche in un’intervista sul giornale, che mi trovava una persona matura e che fosse ora che mi dovessi sposare».

Castellini, poi, spiega come Boskov preparava le partite: «C’era più spensieratezza e allegria, gli orari erano più flessibili rispetto a quelli di adesso. Lui aveva il suo modo semplice di allenare, ma in campo riusciva a farci esprimere al massimo. Il suo segreto? Non si arriva a quei livelli se non si hanno le capacità, lui le aveva. Boskov era uno dei pochi allenatori che riusciva a comunicare con tutti i giocatori, difficilmente lo vedevi parlare con un singolo».