2014
Come si demoralizza un avversario? Fischiandolo o battendolo?
Nella vita, e pure nel calcio, per raggiungere un risultato bisogna spesso essere pragmatici. Senza lasciarsi distrarre dalle contingenze, bisogna individuare l’obiettivo e fare il possibile per centrarlo. Ad esempio, ieri, a giudicare dal boato alla non-stretta di mano di Maxi Lopez e dall’accoglienza non certo festante riservata in generale a Mauro Icardi, l’obiettivo sembrava chiaro: battere l’Inter e battere l’argentino. E abbiamo imparato bene com’è che la Sampdoria arriva a vincere le sue partite: col gioco, con la minuziosa cura dei dettagli degli schemi di Mihajlovic, quindi con la tranquillità e col supporto dei propri tifosi. Caricare eccessivamente le partite e alimentare un’atmosfera tesa non sono certo il modus operandi più funzionale a questa squadra: se avete dubbi a riguardo, potete riguardare Sampdoria-Milan o semplicemente consultare la classifica dei cartellini, dove la Sampdoria è nettamente prima con 90 cartellini gialli e 9 cartellini rossi. Insomma, quando gli animi si scaldano, quelli dei blucerchiati si scaldano troppo. Eppure, ieri, al supporto continuo e viscerale alla squadra cui la nostra tifoseria ci ha abituati è stato preferito un approccio diverso: è stato posto al centro Mauro Icardi, catalizzatore di tutte le attenzioni nonché bersaglio di cori, fischi e insulti. Giudicando i fatti, parliamo di un 21enne che ha fatto esattamente quello che fanno tutti: trasferirsi in una squadra più ambiziosa, peraltro lasciando dopo aver segnato 10 reti. E che poi è stato protagonista della storia che tutti conosciamo fin troppo bene con Maxi Lopez e Wanda Nara. Va bene fischiarlo – pretendere il contrario sarebbe stato assurdo – ma aveva senso fischiarlo così tanto da anteporlo addirittura alla Sampdoria?
Reazioni: Icardi non ne ha risentito; anzi, se possibile, è stato anche galvanizzato dall’attenzione ricevuta. Maxi Lopez si è intestardito e ha voluto fare il salvatore della patria, rubando il pallone del rigore ad Eder; il brasiliano, a sua volta, ha perso completamente il controllo e si è fatto espellere. Insomma, un disastro. Qualcun altro invece ha continuato a fare la propria partita con tranquillità, come Soriano e Sansone, bloccati solo da un Handanovic titanico. A questo punto, mi chiedo (e vi chiedo): ne è valsa davvero la pena? La Sampdoria non ha vinto, anzi ha perso miseramente; Icardi, invece, avrà fatto una figura poco carina ma ha comunque segnato due reti e il suo ego, a occhio e croce, non dovrebbe certo essersi sminuito.
Qual è il modo migliore per manifestare il proprio disprezzo verso un avversario: schernirlo o batterlo? E qual è anche il modo più elegante e più diverso, come avrebbe detto qualcuno che ci sta tanto a cuore? Meditiamo.