Dario Bonetti: «Mihajlovic come Boskov? Squadra più importante» - Samp News 24
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2014

Dario Bonetti: «Mihajlovic come Boskov? Squadra più importante»

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Due anni a Verona, altrettanti a Genova, seppur spezzati di un decennio: questo il bilancio di Dario Bonetti, uno dei doppi ex di Samp-Hellas. A lui il compito di raccontare la partita con i suoi occhi: «Mi aspetto una bella partita. Il Verona sta facendo una grande stagione, sta mostrando continuità, ma anche la Samp: da quando c’è Mihajlovic, ha finalmente cambiato passo, nonostante l’incidente di percorso del k.o. di Bergamo». I pregi di questo Hellas: «Ha una chiara identità di gioco. Si vede molto il carattere di Mandorlini, un collettivo costruito bene in cui si esaltano i singoli». Come Luca Toni, rinato a Verona: «Giocare a calcio è come andare in bici, non dimentichi mai. L’unico problema è la condizione, ma ora sta bene: ha trovato l’ambiente giusto e fa la differenze».

Dall’altra parte, Mihajlovic potrebbe giocarsi la carta Maxi Lopez: «E’ un ottimo attaccante: con le qualità che ha poteva fare molto di più. Lo seguo da quando era ragazzino e giocava nel River Plate – racconta Bonetti a “Il Secolo XIX” – Stavo per portarlo in Scozia, al Dundee, avevo già parlato con la madre, poi non se ne fece più nulla e andò al Barcellona. Deve trovare continuità». Un ricordo sulla sua Samp: «Ho vissuto l’inizio del ciclo e poi sono tornato in tempo per l’anno della finale della Champions. C’erano Vialli, Mancini e tanti altri grandi, ci divertivamo e facevamo divertire». Sugli anni di Verona: «Anche lì sono stato benissimo. Bell’ambiente, un grande come Bagnoli, giocatori come Elkjaer e Di Gennaro e una squadra umile. Il Verona di quest’anno mi ricorda quello per certi aspetti. Anche se miracoli come lo scudetto di Samp o Verona sono oggi impossibili».

Si potrebbe forse azzardare il paragone Mihajlovic-Boskov: «Non saprei anche perché di allenatori ne ho visti tanti e alla fine contano sempre di più i giocatori. Sì, c’era Boskov, ma la cosa più importante è che quella era una grande squadra ed è impossibile fare paragoni con la Samp attuale – confessa Dario Bonetti – Posso solo sperare che, un giorno, la Samp torni forte come a quei tempi». Sul tifo per la gara di domani: «Tifo per tutte le squadre in cui ho giocato, magari propendo un po’ di più per chi ha più bisogno di punti per stare tranquillo in classifica».

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