Stefania, la sorella di Okaka: «Stefano entusiasta di Genova»

La famiglia di Stefano Okaka, come ha detto lo stesso calciatore in qualche intervista, è una compagine di sportivi. Padre e madre sono stati atleti, così come la sorella del numero 9 blucerchiata: Stefania Okaka è infatti giocatrice di pallavolo. E la sorella di Stefano non è per nulla sorpresa dell’esplosione del fratello: «So bene quanto vale come atleta e sapevo che prima o poi sarebbe riuscito a dimostrarlo di nuovo, come aveva fatto all’inizio della sua carriera». Ci si chiede se sia venuta a vederlo giocare al Ferraris: «Non ancora, ma stavo pensando di farlo appena riesco, perché oltre a Stefano lo merita anche Genova che non conosco per niente».

Non c’è un segreto magico nei rendimento di Okaka: «Ci sono delle cose che possono condizionare il rendimento. Per esempio la fiducia: se manca quella, un atleta non riesce a esprimersi ed è inutile aprire tanti processi». Quindi mancava questa componente in quel di Parma: «Non voglio dire che non ci fosse, ma se si guarda la sua carriera mi sembra che dopo l’iniziale esplosione alla Roma ha avuto un po’ di anni burrascosi, in cui non sempre le società lo hanno aspettato come si deve fare con i giovani – racconta la sorella di Stefano a “Il Secolo XIX” – Sono anch’io una giovane atleta e so bene quanto conti la tranquillità per rendere secondo il proprio potenziale. Se manca, può venir meno la concentrazione, la determinazione e l’autostima e va tutto meno bene di come potrebbe…».

Stefano sembra entusiasta di Genova a sentire la sorella: «Ne è entusiasta, motivo per cui dico che voglio venire presto a trovarlo. Lui è lì da poco ma l’ambiente è caldo, con mister e compagni si trova benissimo. Ha una bella casa sul mare, mi sembra che ci siano le condizioni ideali per lui, che sotto sotto è un timido». Strano, visto il fisico e lo spirito che ha dimostrato in questo mese di Samp: «Non ho detto che non è un ottimo atleta, ho detto che sotto quella corazza c’è un ragazzo vero, generoso, dolce e sincero. Come tutti gli uomini, maschera molto ma dentro vive tutto intensamente visto che è anche molto sensibile».

I due Okaka hanno iniziato presto a praticare sport: «Io pallavolo a 12 anni, Stefano il calcio direi a 6. All’inizio lui si sdoppiava tra calcio e volley e devo dire che quando ha scelto il calcio la pallavolo ha perso un ottimo schiacciatore – racconta Stefania Okaka – Sarebbe probabilmente diventato un campione anche nella pallavolo». Ma Okaka non ha solo l’ambizione di sfondare nel calcio: «Ascolta tanta musica e sogna di diventare un dj. A casa in Umbri ha una consolle da dj in cui non fa altro che esercitarsi mixando pezzi. E’ un grande appassionato di musica e non se la cava male con i piatti – chiude Stefania – Magari quando smette di giocare a calcio può fare quello per vivere (ride, ndr)…».