#Presidenteperbene

Presidente complimenti. So che ha sorriso (forse anche amaro) e con coraggio ha risposto a ogni domanda dei suoi tifosi, quelli della Sampdoria. A tutte, anche a quelle che non hanno trovato spazio sul foglio Rosa. Domande vere, molte severe. Qualche complimento, ci mancherebbe, se li merita con il cuore, ma anche tanta, tanta delusione. Quella non manca mai, sa i mugugni, fanno parte di questa città. Siamo genovesi cosa ci vuole fare.

Ha parlato di stadio (chissà quanto ne parleremo ancora mio caro presidente…), un po’ di Champions (ma in Europa League potremo tornarci?) del problema monte ingaggi (avrei in mente qualche taglio!), di Cassano (#OstiFantAntonio ci è rimasto male), di Santo Sinisa subito (Rinnovo, rinnovo, rinnovo!!!) e poi di una possibile cessione della Ballerina. Risposta positiva. So che qualcuno le chiedeva di fare un prezzo, di sfruttare la Gazza per mettere un annuncio, trovare un compratore. Ho immaginato l’annuncio che più o meno poteva essere così: A.A.A. Vendesi giovane e gloriosa società di calcio con la maglia più bella di tutte (indiscutibile) con amorevole presidente al comando, dirigenti… (…A.A.A. aiutatemi a trovare un aggettivo), calciatori discreti e un buon allenatore con forti ambizioni di vincere (quelle che PRIMA o poi lo porteranno lontano da noi). Chiamare non di domenica. No perditempo. Sì a ricchi Sceicchi col turbante e a Magnati del Gas.

Ma da Presidente serio, ma anche da uomo d’affari, non ha voluto approfittare di questa occasione, pubblicità regresso. Chapeau. Personalmente per età e ricordi rimango affezionato a Paolo Mantovani, ma spero e auguro lunga vita a Edoardo Garrone Presidente. Difficile trovare un Presidente come lei oggi, questo non si discute. Certo, magari con qualche accorgimento, ma c’è sempre tempo per farsi, crescere e tornare a vincere.

Attualità. #OsticheLupiincazzati. Peccato aver dimenticato il guinzaglio a casa contro una squadra non certo irresistibile almeno nel primo atto di gara. Poteva andare meglio? Certamente la nostra salvezza non si gioca all’Olimpico ma su altri campi della periferia italiana. Parentesi aperta: che tristezza LE CURVE CHIUSE. Basta, Signori, cambiate le regole. Chiusa. Per salvarsi non dobbiamo nemmeno pensare al Diavolo. Anche se non sarebbe male tenerli all’inferno, fargli sentire un po’ di tramontana sul collo, pardon, in classifica. #OstiperòOkaka. Niente di personale con l’armadio a quattro ante scambiato con un Pozzi d’oro, pardon ancora una volta, di cristallo. Però vederlo in campo correre fa un po’ di tenerezza. A voi no? Maglia blucerchiata (XXL, anche questi sono costi da tagliare) o no indosso non si punge, non come prima, non certo con uno scarto dello Spezia (Forza Spezia). E senza rigori (quando ci sono vanno fischiati, vero Braschi?) Eder fatica anche lui. Ma #MaxiSamp quando torna? C’è bisogno di lui, di quel Marcantonio che senza Wanda e Maurito ha perso peso, conquistato la libertà e una squadra tutta per lui. #OstichecolpoSinisa. Ma quel piede fa ancora così tanto male? E che facciamo con Seedorf, lo fischiamo?