2014
Classe inconfondibile: il ritorno di Seedorf a Genova
Il prossimo impegno della Sampdoria sarà contro il Milan, al cospetto di una squadra in piena ristrutturazione sia tecnica che societaria, dopo un terremoto di proporzioni bibliche col cambio di allenatore e diversi stravolgimenti anche nei quadri societari, con l’ingresso di Barbara Berlusconi nel ruolo di amministratrice delegata delle funzioni non sportive.
Oggi è proprio dell’allenatore che vogliamo parlarvi, visto che Clarence Seedorf, dopo una strepitosa carriera da giocatore, ora è l’allenatore dei rossoneri, con 11 punti conquistati nelle prime 6 uscite ha collezionato 3 vittorie, 1 pari e 2 sconfitte, niente male per uno che ha appeso gli scarpini al chiodo il giorno prima di prendere l’incarico a Milanello. Stiamo parlando di uno dei migliori centrocampisti della storia del calcio, senz’altro uno dei più vincenti, e la Sampdoria lo può vantare fra i suoi giocatori del passato.
Seedorf muove i suoi primi passi nel calcio che conta all’Ajax all’inizio degli anni ’90, quando il club dei lancieri è ancora quell’enorme fucina di talenti della quale usciranno in futuro giocatori come Zlatan Ibrahimovic, Luis Suarez o Wesley Sneijder, e tanto per non farsi mancare niente nei 3 anni all’Ajax si aggiudica subito i primi titoli, con una Coppa d’Olanda e uno Scudetto il primo anno e uno Scudetto e una Champions League nel secondo, al palmares aggiunge inoltre anche 2 Supercoppe d’Olanda risultando in queste due stagioni il talento della Eredivisie: insomma, il ragazzo dimostra di saperci fare.
Nella stagione successiva per 7 miliardi di lire se lo aggiudica la Sampdoria nella sua prima esperienza lontano da casa. Per le mani la Sampdoria ha un potenziale grande giocatore e in blucerchiato il giovane olandese colleziona 32 presenze e si dimostra un animale da trasferta, visto che le sue tre marcature blucerchiate arriveranno tutte lontano dal Ferraris. La prima arriva a Bergamo, in un Atalanta-Sampdoria 3-2 dove realizza di testa il gol del momentaneo 2-1 su assist di Enrico Chiesa. Gli altri gol arriveranno in un Juventus-Sampdoria 0-3 in contropiede con un preciso destro e in Vicenza-Sampdoria 2-2 all’ultima di campionato, con un altro bel destro da fuori su ribattuta, col pallone spedito all’angolino come spesso gli capiterà in carriera. Una sola stagione al Doria, dove colleziona un ottavo posto in classifica ma dimostra di poter stare tranquillamente in Serie A e in altri campionati di rilievo, del resto ha appena 20 anni e la sensazione che possa fare qualcosa di grande c’è tutta.
Le sensazioni si trasformano in realtà quando per 9 miliardi di lire il Real Madrid lo viene a prelevare dai blucerchiati: arriva una seconda Champions League, la settima per i blancos, più una Liga, una Supercoppa di Spagna e una Coppa Intercontinentale prima di lasciare la Spagna per tornare in Italia, prima con la maglia dell’Inter e poi iniziando una storia d’amore col Milan, dove scriverà le sue più belle pagine da giocatore, con altre 2 Champions League, 2 Scudetti, 2 Supercoppe Italiane, 2 Supercoppe Europee e un Mondiale per Club. Un vincente e un giocatore di un’eleganza straripante, uno stile unico anche nei modi di fare e tante iniziative fuori dal campo che lo rendono oltre che un giocatore fantastico un vero e proprio signore.
Seedorf non ha mai negato il suo legame coi colori blucerchiati, sono di questa mattina le frasi: «Tutto mi piaceva della Sampdoria: l’ambiente, la società, i tifosi, era il posto ideale per crescere. Sarei rimasto ancora a Genova, dove mi trovavo bene e avrei avuto l’opportunità di crescere ancora, ma se ti chiama il Real non puoi che dire sì». Per lui domenica sarà la prima sfida ad una ex squadra da allenatore, e i tifosi blucerchiati non possono che essere fieri di aver sostenuto un giocatore del genere, anche se domenica, dopo un doveroso e probabile applauso riservato a tutti i degni indossatori della maglia blucerchiata nel passato, sarà un avversario come tutti.