2014
Derby, una Maxi rivincita
Derby vinto, meritato e soprattutto lottato. Adesso la doppia rivincita della Sampdoria è compiuta. La vergogna della stracittadina d’andata è stata “lavata”; quella vergogna, frutto di una partita non giocata e regalata al Genoa, che i tifosi si erano legati al dito. Questa la rivincita numero uno, arrivata da una squadra rivitalizzata rispetto a quella di appena cinque mesi fa, da un esordiente nel derby della Lanterna da allenatore, che da vero vincente ha saputo trovare la strada, non una scusa. A Mihajlovic vanno i meriti per aver ridisegnato una Sampdoria tutta cuore e geometria in un 4-2-3-1 che è la giusta alchimia del suo credo calcistico e per essere riuscito, a distanza di 140 giorni, a ricostruire la Lanterna, simbolo della Superba, ed a riposizionarla al centro del villaggio. Una Samp sempre più “sinisiana” che ieri sera anche il Genoa ha avuto la fortuna di assaggiare in tutto il suo splendore.
La seconda rivincita è un gioco del mercato. Maxi Lopez torna a Genova dopo la deludente annata scorsa in cerca di riscatto spinto da Sinisa, che vide nei suoi occhi motivazione, fame e voglia di rivalsa. Il colpo di mercato della dirigenza non convince appieno una parte di tifosi che non vede in lui l’uomo giusto in grado di dare peso e sostanza all’attacco blucerchiato. «Troppo grasso, oramai è perso», si diceva. Al rubio argentino bastano 24 minuti nella stracittadina per ritrovare il gol, che gli mancava dal 9 novembre, zittire tutti gli scettici con una prestazione di carattere, fatta di sponde, sportellate e giocate di fioretto che migliora il gioco della squadra tutta. Un gesto inequivocabile, quello dopo il gol, che a molti ha fatto tornare in mente il “io resto qui” di Cassano di Sampdoria-Inter 1-1 del 24 febbraio 2008, segno di un feeling ritrovato con la tifoseria, di un amore pronto a scoppiare ancora di più perchè se la testa c’è, le gambe girano di conseguenza. Ma per ora godiamoci il derby, una Maxi rivincita.