2014
La domenica con Lei – Cattivi e affamati: si gira a ventuno punti
Cattivi, generosi e duri in ogni contrasto. La Sampdoria ha dominato l’Udinese di Guidolin in una gara scandita da una corsa forsennata, durata quasi tutti i novanta minuti. Si perchè la chiave della gara è stata, secondo me, proprio questa: il Doria ha corso il doppio degli avversari. L’Udinese, nonostante il maggiore tasso tecnico nel suo undici titolare, ha dovuto sempre rincorrere per il campo i ragazzi di Mihajlovic, commettendo falli ingenui e dando spazi in cui gli avanti doriani, uno strepitoso Eder su tutti, si sono infilati crepando a ripetizione la retroguardia friulana.
La partita ha avuto un corso ben delineato fin dai primi momenti con una Samp che si è presentata con alcune novità nella formazione iniziale (non nel modulo: il 4-2-3-1): Costa terzino sinistro, Krstitic davanti alla difesa con Palombo, Wszolek a sinistra e un ottimo Soriano dietro “l’unica” punta Eder. Mosse tutte indovinate quelle di mister Mihajlovic, beneficiate da uno stato di forma generale della squadra senza precedenti negli ultimi anni. Ritmi forsennati, pressing alto e aggressivo (avete visto Palombo pressare fino al limite dell’area?),metodico movimento senza palla, contrasti come se non ci fosse un domani e tanta, tanta fame. Se poi ci aggiungiamo le prove strepitose di Palombo, ai livelli di qualche anno fa (epoca qualificazione in Champions), di Eder, concreto e devastante quando parte da lontano (ecco perchè serve un centravanti), e di Costa, che non ha sbagliato nulla o quasi, ecco che abbiamo il ritratto maggiormente “a fuoco della partita”: il Doria sta davvero bene. L’Udinese, dal canto suo, ha tirato in porta solo nel finale e non ha mai impegnato Da Costa (se non nel primo tempo costringendolo a giocare troppo coi piedi). L’idea è che la squadra friulana targata Guidolin-Di Natale, una delle più belle realtà degli ultimi cinque anni, sia arrivata alla fine di un ciclo. La Samp di mister Mihajlovic, al contrario, ha dato dei segnali ben precisi, soprattutto dal punto di vista fisico e della cattiveria agonistica. La qualità, in alcune circostanze, lascia ancora a desiderare ma davvero di più non si sarebbe potuto chiedere all’allenatore serbo. Tutte le lacune di organico, causate da un mercato estivo che scellerato è dire poco, sono, al momento, colmate da una innata ed esplosiva voglia di vincere e arrivare all’obbiettivo. Mi chiedo spesso quali siano stati gli elementi di discontinuità con la gestione Delio Rossi a livello di atteggiamento di squadra e fatico a trovare risposte razionali o poco maligne. Oramai però è inutile fare della deleteria dietrologia e pensare al presente e a come questa squadra possa essere rinforzata sul mercato.
Nella gara contro l’Udinese si sono viste le caratteristiche di questa Sampdoria: grinta,fame, condizione fisica e corsa. Ora servono i tasselli che renderebbero più facile il lavoro a mister Mihajlovic. La base di partenza è rappresentata dai ventuno punti con cui la Samp si presente al giro di boa. Sembravano impossibili fino a due mesi fa e ora sono realtà. La prossima in calendario dice Juventus, una probabile sconfitta per tutti. Sono convinto, però, che c’è una persona che crede di fare punti e si chiama Sinisa Mihajlovic. Il Doria se la giocherà, non c’è dubbio.
Colgo l’occasione per salutare e ringraziare un grande uomo, superbo calciatore e professionista esemplare: Enzo Maresca, in procinto di lasciare la Samp in queste ore. Grazie Capo, hai dato più di quello che hai ricevuto.